Quattro racconti umoristici, i primi due in forma di testo teatrale, nei quali Sam Stoner scardina ogni ipocrisia e perbenismo. Mette a nudo la morale, i conflitti irrisolti della coppia sia nella sfera sessuale che all’interno del matrimonio e offre una rilettura dei legami famigliari, spesso sorretti da bugie e sotterfugi, che l’autore si diverte a far implodere.I pacchi inattesi posso avere molte forme, una cosa è certa: arrivano sempre.Ciò che è importante è lasciarsi guidare dal proprio istinto, senza farsi distrarre dai propri principi, dalla morale o ancor peggio dall’orgoglio.Con una scrittura brillante, cinica ed elegante, Sam Stoner ci porta per mano in un’altra realtà, quella priva delle maschere che noi tutti indossiamo regalandoci la possibilità di ridere anche di noi stessi.
Infine, un grazie a tutti coloro che si prendono sul serio, siete una fonte di ispirazione continua, non smettete mai di essere tanto esilaranti.
Ho letto queste poche pagine in un’oretta e fino alla fine non sapevo che indirizzo dare alla mia recensione; ho il pessimo vizio di leggere i ringraziamenti, e arrivata all’ultima frase tutto è diventato molto chiaro nella mia mente.
Signor Stoner, mi perdoni, non le sembra arrogante questa chiusura? È vero che nella vita non bisogna TROPPO prendersi sul serio, ma neanche vivere tutto come una barzelletta. A me è stato insegnato che ogni persona combatte ogni giorno una battaglia personale e va rispettata, non derisa.
Su Amazon le sue 104 pagine sono classificate nella categoria humor, quindi sono certa che la cosa non sia stata fatta in malafede, o comunque dovendo far ridere la considero una battuta poco riuscita. Procedo quindi all’analisi dell’opera.
Cari lettori, vi faccio notare sin da subito una cosa: la sinossi pubblicata sulla piattaforma di e-commerce contiene già tre piccolissime sviste, per ben tre volte, dopo il punto non vi è lo spazio. Mi direte che sono pignola, avete ragione, ma io vi rispondo che data la brevità dell’opera, una rilettura in più, almeno alla sinossi, poteva essere data.
Proviamo ad andare avanti…
L’opera si compone in quattro parti: le prime due, “Scopa Reale” e “Morte di un incallito scopatore”, sono in forma di testo teatrale, mentre le altre due,” Pompino letale” e “Un pacco inatteso”, sono in forma di racconto.
“Scopa reale” è una conversazione simile a quelle che facciamo tutti i giorni nei gruppi di amici su Whatsapp, battute ironiche, poco riuscite a mio parere, che mi hanno lasciato del tutto indifferente. Ci sono due amanti che stanno per copulare, arriva il marito della moglie, l’amante come è ben noto si nasconde, e la moglie e il marito arrivano a una conclusione che non ho capito. Robert, l’amante nascosto sul balcone, torna a casa e incappa nella figlia e nella moglie che, se ho capito bene, hanno o stanno per copulare con il giardiniere. Il testo finisce così. Quindi, prima opinione in merito: Che cosa ho letto? Non ho capito? Che succede?
“Morte di un incallito scopatore” racconta di un uomo, costretto a letto, che ha un’erezione dopo molto tempo. Racconta anche di come sua moglie, sua cognata, sua figlia e sua nipote siano delle donne a cui piace fare molto sesso con chi capita capita, ma si sa, non c’è cosa più divina che… Seconda opinione in merito: racconto con situazioni assurde in cui le battute e le conversazioni tra i protagonisti, per quanto il buon costume possa definirle sciocche, tutto sommato sono divertenti, o meglio ti fanno passare allegramente dieci minuti. Non mi addentro nel merito per ovvi motivi, ma già il titolo vi lascia immaginare. Le situazioni sono davvero insensate e ho riso solo ed esclusivamente perché mentre leggevo ho definito quest’opera “La scary movie” della narrativa, i gusti sono gusti, c’è a chi piace il genere e a chi no.
“Pompino letale”, come posso raccontarvelo? Usate l’immaginazione! Un racconto che definirlo stravagante è dire poco. Terza opinione: surreale e spassoso.
“Un pacco inatteso” l’ho trovato banale, racconta la storia di due amici, uno dei quali scopre di essersi sposato con una donna che in realtà donna non è, viene ricattato e tutto poi si risolve per il meglio. Ultima opinione: la storia con più pagine è quella con meno senso, quella che ha rasentato il limite dell’offesa. Ma d’altronde, non ci dobbiamo prendere sul serio, giusto autore? Anche qui, credo quindi di aver travisato le tue parole.
Arrivata dunque alla fine, vi chiederete il motivo per cui ho deciso di intraprendere questa lettura. Semplice copio e incollo dalla sinossi: “Con una scrittura brillante, cinica ed elegante, Sam Stoner ci porta per mano in un’altra realtà, quella priva delle maschere che noi tutti indossiamo regalandoci la possibilità di ridere anche di noi stessi”. Quante belle parole si dicono e quanto poco, come nella realtà, coincidono con i fatti. Non ho trovato né protagonisti nei quali mi potessi identificare, né situazioni capitate a me o a conoscenti delle quali poter ridere. Scritture cinica e brillante? Cinica sì, e aggiungo anche spocchiosa e arrogante. Brillante insomma. Non ho trovato nulla di così geniale, di ben costruito o strutturato, ho riscontrato solo chiacchiere da bar, e se permettete, al bar ci vado con le mie amiche e 2.49 euro li spendo per cappuccio e brioches, non per 104 pagine non tradotte da un’altra lingua.
Il racconto non è scurrile, anzi per ciò che riguarda il linguaggio c’è da fare un plauso all’autore, perché è proprio per questa sua padronanza di linguaggio che riesce a intrattenere senza diventare volgare e maleducato.
Sento già le polemiche in arrivo, ricordate che non sto recensendo un post su Facebook, perché in quel caso sarei la prima a dire “Chapeau”, ma quattro racconti in forma di libro, e delle battute a sfondo sessuale, senza un filo logico, del tutto no sense, senza una struttura, un inizio, uno svolgimento e una conclusione sembrano, ripeto, più una conversazione informale su Whatsapp o Messenger. Questo è, in sintesi, la motivazione del mio giudizio finale.
Ps: l’ironia del libro l’ho capita, e ho riso tanto, ma non basta per farmi dare un giudizio positivo.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.