Il mondo è dominato dalla meraviglia dei motori a vapore e delle macchine elettriche. La gloria e il lusso appartengono ai ricchi e ai potenti che lasciano le classi meno abbienti a vivere nella miseria. In questo miasma di fumo e carbone emergono le menti più brillanti, siano esse volte al crimine o alla giustizia. Nicholas e Melinda Hoyt sono due investigatori privati, schierati al servizio della giustizia, fondatori dell’agenzia “Hoyt Brothers Investigations”. Quando un apparente caso di suicidio porta a galla frammenti del loro passato, solo una grande dose di fortuna, intelligenza e vapore potrà far emergere la verità e salvargli al vita.
Devo dire che questo libro mi è piaciuto molto, anche se a tratti un po’ lento: un giallo a tutti gli effetti, però molto soft e con qualche chicca steampunk.
La storia è ambientata tra la città di Londra e la campagna, ogni particolare è descritto benissimo, così come i personaggi che, con le loro personalità davvero particolari, risultano molto reali.
Il tutto inizia con la presentazione dei fratelli Hoyt, Melinda e Nicholas, tanto diversi quanto uniti.
“Melinda non aveva tempo né interesse a dar confidenza a giovanotti e pretendenti. Aveva un modo di vestire più maschile che da donzella. Era sempre stata paffuta ed evitava di portare bustini, corpetti e lunghe sottane traendo in inganno gli sguardi superficiali. La sua lunga e curata treccia bruna era l’unico eclatante segno del suo essere femmina. Era una ragazza riflessiva, una grande osservatrice. La sua allenata fovea poteva cogliere piccolissime imperfezioni anche solo con uno sguardo distratto. Nicholas, invece, era un matematico. A differenza della sorella, che faceva di logica e coerenza la sua ragion d’esistere, lui calcolava le probabilità, confrontava quelle che all’apparenza erano mere coincidenze ed era in grado di trarne un risultato certo. Vedendoli agire insieme era chiaro a tutti che fossero due anelli portanti della medesima fondamentale, perfetta catena. Lei inquadrava, osservava, scriveva sul suo taccuino e lui faceva combaciare i pezzi in un risultato tale da non lasciare scappatoie.”
Dopo una disgrazia famigliare, la sorella maggiore di Melinda e Nicholas scompare misteriosamente. I due fratelli vengono affidati allo zio che gestisce la biblioteca comunale, il quale li cresce come fossero figli suoi, tanto che anche da grandi si rivolgono a lui quando hanno bisogno di qualunque cosa.
I due protagonisti crescono quindi in mezzo ai libri e si inventano una maniera per dare una mano allo zio.
Presto però si rendono conto che il caso che riguarda la sorella è stato chiuso un po’ troppo in fretta dal capo della polizia di allora, padre dell’attuale capitano Morris che si occupa dei vari casi con altrettanta superficialità, pur di chiuderli in fretta.
I fratelli Hoyt intraprendono la strada dei detective privati, per trovare una soluzione ai casi irrisolti mettendo così in difficoltà il capitano Morris, che arriva ad odiarli.
È stato davvero piacevole seguire il modo in cui si svolgono le indagini e mi è piaciuto ancora di più vedere i due fratelli che hanno un rapporto molto forte, si sostengono e si punzecchiano sempre.
“Mel spesso lo prendeva bonariamente in giro accusandolo di cambiare più donne che abbigliamento intimo. Di rimando lui la scherniva sul suo essere socievole con gli uomini come un cubetto di ghiaccio gettato senza preavviso nelle mutande.”
Il libro ti tiene davvero con il fiato sospeso, gli scrittori sono stati davvero bravi anche a mettere qua e là qualche dettaglio in chiave steampunk, che io adoro.
Concludo dicendo che consiglio questo libro a chi ama il genere ma anche a chi è in cerca di qualcosa di diverso, perché secondo me può piacere a tutti.
Alla fine del libro c’è anche una piccola sorpresa…
“Nulla è concluso e nulla si ferma quando a investigar sulle ingiustizie vi sono cuori impavidi e cervelli galoppanti… E se c’è la sfida, tra geniali menti, il viaggio è ancora più avvincente.”
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.