Ho iniziato una nuova vita
Ho ricominciato a sperare
Ho accettato il tuo rifiuto
Ma poi sei tornato…
Ci sono volute poche ore perché il mondo di Jillian Lima andasse in frantumi, e sei lunghi anni prima che lei trovasse il coraggio di tornare a casa per gestire la palestra del padre. Jillian adesso è pronta ad affrontare qualunque ostacolo, tranne uno… Brock, il ragazzo cui aveva confessato il suo amore, per ottenere in cambio un secco rifiuto. Brock Mitchell ha fatto molta strada da quand’era un teppista di quartiere. Grazie al padre di Jillian, è diventato un campione di boxe, nonché lo scapolo più ricercato della città. E gli basta uno sguardo per capire che Jillian non è più la ragazzina insicura che aveva respinto: è diventata la donna dei suoi sogni, l’unica che lo faccia sentire completo. E anche Jillian, ogni volta che è con lui, ha l’impressione che ogni difficoltà scompaia e sente rinascere il seme della speranza. Tuttavia, non appena il passato bussa alla sua porta, Jillian capisce che è venuto il momento di combattere contro i suoi demoni. La relazione con Brock le darà la forza necessaria per chiudere i conti in sospeso una volta per tutte o sarà il tallone d’Achille che la distruggerà?
Ah, l’Armentrout. Sarò di parte ma ogni volta che leggo un suo libro mi innamoro.
Come probabilmente ho già scritto nella recensione di qualche suo libro Lei potrebbe scrivere anche la lista della spesa e riuscirebbe a renderla comunque interessante.
Siamo arrivati alla fine di una serie a lungo seguita, che si apre con “Ti aspettavo” e ci racconta la storia di Cam e Avery sino a conoscere di nuovo due personaggi che si prendono di diritto un libro che parli solo di loro. In “Sei tutto per me” incontriamo Jillian Lima, erede di una “dinastia” famosa per la catena di palestre che porta il loro nome, e Brock Mirchell.
Brock viene accolto da adolescente in casa Lima, 6 anni più grande di Jillian la considera la sua “sorellina” mentre per Jillian i sentimenti sono diversi. Ma una sera tutto cambia. Jillian ha un incidente e dopo questo si trasferisce lontano per poter ricominciare a vivere. La ritroviamo, sei anni dopo, a diversi chilometri di distanza da Phladelpia, dove Jillian ha una vita tutto sommato serena. Le insistenze della sua famiglia però, e la sua voglia di mettersi in gioco e, finalmente, mettere una pietra sopra al passato, la portano ad accettare un lavoro come assistente nella Lima Accademy di Martinisburg, per aiutare il nuovo direttore visto che suo zio vuole tornare a Philadelphia. Jillian non sa, però, che il nuovo direttore è proprio Brock, l’uomo per cui ha perso la testa, l’uomo che l’ha rifiutata e con il quale ha chiuso tutti i ponti sei anni prima.
Fin da subito però è chiaro che Jillian non riesce a rimanere indifferente a Brock, al suo fascino, al suo sorriso, nonostante i suoi sforzi. Ma è chiaro anche a Brock che Jillian non è più la “bambina” che ha lasciato, ma è una donna bellissima che irromperà nel suo cuore prendendosi prepotentemente un posto suo di diritto.
[…] ll suo sguardo si abbassò fino alle mie labbra. “non…non ricordo l’ultima volta che ti ho vista sorridere.”
M’irrigidii. Be’, no, me lo ricordo.” Passò il pollice sul mio labbro inferiore, facendomi correre un brivido sulla pelle. “Me lo ricordo.”
Chiusi gli occhi mentre il suo pollice continuava ad accarezzarmi le labbra. Quel gesto mi faceva più effetto di quanto avrebbe dovuto.
“So che il tuo sorriso non può essere meno bello di prima”, disse a voce bassa. “Non nasconderlo, Jillian”.
E poi, con gli occhi ancora chiusi, sentii le sue labbra sulla guancia, sulla cicatrice. Sussultai, scossa nel profondo. Era un bacio così dolce, e certamente non era la prima volta che Brock Mitchell mi baciava sulla guancia, ma stavolta sembrava molto, molto diverso […]
Fin dai primi incontri e scambi di battute tra Jill e Brock si intuisce la profonda chimica che c’è tra i due.
E anche se lei fa di tutto per non cedere alle tentazioni i due si trovano spesso molto vicini.
Jill è una ragazza insicura, soprattutto a causa di quello che le è accaduto quella famigerata sera, che si rende conto, pagina dopo pagina, di essere rimasta bloccata, di non essere più se stessa. Anche grazie a Brock, che la vede per quel che è, inizia a sbocciare per diventare una donna forte e completa.
Come dicevo tra i due ci sono scintille ogni volta che si trovano insieme, non mancano, infatti, le scene hot: l’autrice non ci delude mai da questo punto di vista.
Bellissimi i riferimenti al mondo dei libri, in particolare l’omaggio che l’autrice fa a J.R. Ward dando al gatto di Jillian il nome Rhage.
Nel libro c’è anche qualche siparietto divertente creato da Brock che, dall’alto della sua esperienza, ha già deciso come devono andare le cose con la sua piccola Jellybell. Assistiamo così a sabotaggi di appuntamenti, a colazioni in ufficio e a cene di lavoro che si trasformano in qualcosa di più.
[…]Ero terrorizzata da quello che stava succedendo, perché da tanto tempo avevo smesso di sperare che Brock si scoprisse improvvisamente interessato a me, e invece era proprio quello che stava succedendo. Fino a che punto, non lo sapevo. Forse non lo sapeva neanche lui, ma lo volevo: lo volevo più di chiunque altro, perché avevo sempre voluto lui e lui non aveva mai voluto me.
Fino a quel momento. […]
Altri personaggi interessanti fanno capolino poi tra le pagine e io ho amato molto ritrovare gli altri protagonisti della serie “Ti aspettavo”. Ogni storia è a se (così che se si dovesse incappare per caso in un libro della serie lo si può leggere senza problemi perché è autoconclusivo) ma se, come me, questa serie si è seguita dal principio, si trova tra queste pagine un omaggio a tutte le coppie precedenti, uno scorcio sul loro futuro dopo il “loro” libro. Possiamo leggere, probabilmente, la volontà dell’autrice di salutare tutti i suoi personaggi in questo ultimo libro, soprattutto nell’ultimo capitolo. Come una sorta di “foto ricordo” che resterà impressa nella memoria di noi lettori.
Insomma, anche questa storia merita, come tutto quello che ho letto finora firmato dalla penna di quest’autrice straordinaria che è Jennifer Armentrout.
Recensione a cura di:
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