Fuggendo dal suo sperduto paesino nel deserto, mai Amani avrebbe immaginato di unirsi a una ribellione e tanto meno di prenderne da sola il comando. Ma quando il sanguinario Sultano del Miraji imprigiona il Principe Ribelle nella mitica città di Eremot, non le rimane altra scelta. Armata solo della sua infallibile mira, della sua intelligenza e dei suoi poteri Demdji, Amani guida lo sparuto esercito dei ribelli in una missione attraverso le distese implacabili del deserto, per soccorrere i compagni. Ma quando vede proprio coloro che più ama mettere a repentaglio le proprie vite per affrontare Gul e soldati nemici, si chiede se davvero è lei la leader di cui hanno bisogno o se invece non li stia guidando tutti alla morte. Amore, vita, morte, queste le parole chiave delle scelte che la aspettano.
Finalmente è arrivato il terzo ed ultimo capitolo di questa bellissima saga che ho seguito con molta passione, nonostante io non sia una grande appassionata di Young Adult, perché è una storia intensa, dove l’avventura si fonde con la magia di queste creature dando vita ad un esotico e affascinante mondo.
Nel secondo libro avevamo lasciato i nostri ribelli in fuga e completamente disorganizzati dopo la disfatta del loro piano contro il malvagio sultano.
Amani si ritrova a dover prendere le redini del piccolo e demoralizzato gruppo di ribelli e continuare a lottare per destituire l’attuale sovrano, ma per fare questo come prima cosa deve ritrovare e cercare di portare sul trono il principe Ahmed.
Da qui parte la loro avventura; sfruttando i loro poteri Demji, elaboreranno piani per riuscire ad uscire dalla città, cosa non del tutto scontata dato che il sultano ha dalla sua parte anche l’energia Djinni che utilizza senza alcuna esitazione.
Nel corso del viaggio, affronteranno tantissime difficoltà e alcuni, purtroppo, non riusciranno ad arrivare alla fine di questo percorso. Amani si troverà spesso in situazioni difficili e in alcuni casi dovrà prendere decisioni estreme che le spezzeranno il cuore. Ciò rischierà di minare la sua già labile convinzione di essere la persona adatta a guidare questi valorosi ribelli e di riuscire nell’impresa.
Era quello che facevamo: sopravvivere a una battaglia per combatterne un’altra, poi un’altra e un’altra ancora, fino all’ultima. E sperare soltanto che altre persone non dovessero vedere altre battaglie, e che prima o poi nel paese avrebbe regnato la pace.
Mentre il deserto del Miraji viene invaso dalle varie popolazioni con i loro eserciti che ne rivendicano il possesso, verranno fatte alleanze, verranno compiuti tradimenti, verrà fatto tutto il necessario per riuscire a mettere in atto i loro intenti, compreso accettare l’aiuto di un imprevedibile Djinni.
In tutto questo avvincente viaggio, ho davvero apprezzato lo stile con cui è stato scritto questo libro, la capacità della scrittrice di riuscire a farti immergere completamente nelle sabbie dorate del deserto e nei suoi affascinanti paesaggi. Quando Amani usa il suo potere ti sembra quasi di sentire la sabbia che scorre tra le mani e percepire l’odore della polvere da sparo quando, con la sua infallibile mira, combatte con coraggio contro i nemici. Allo stesso modo ho avvertito distintamente i momenti in cui le difficoltà rischiavano di sommergerla e farla desistere, ma dalla sua parte c’era sempre Jin a darle forza. Mentre la rivolta va avanti, altresì si può dire della loro storia d’amore, in modo lento e costante i sentimenti che li legano saranno sempre più forti.
Quando la incontrò, il ragazzo capì subito che era pericolosa: pistola in pugno e sprezzo del pericolo, in una città del deserto ai confini del mondo. Lei era tutta fuoco e polvere da sparo, il dito sempre sul grilletto. Comprese di essere nei guai quando quelle stesse dita danzarono tra le storie tatuate sulla sua pelle, senza che lei capisse il potere che aveva in sé, né quello che esercitava su di lui. Ne fu certo quando si svegliò con un gran mal di testa, la ragazza scomparsa, ma si scoprì felice di avere un buon motivo per darle la caccia. Lo seppe quando fu costretto ad attraversare il deserto per il timore di perderla, e di sentirsi spezzato in due. E lo seppe quando la perse davvero, e avrebbe fatto carte false per ritrovarla. Ma si chiedeva se un ragazzo che veniva dal mare e una ragazza del deserto potessero stare insieme. Temeva di essere bruciato vivo, o di affogarla. Finché smise di combattere e prese fuoco per lei.
Purtroppo quando si è in guerra, nonostante si voglia proteggere tutte le persone care, non sempre ci si riesce e alcune ferite nell’animo di Amani sono state talmente forti da farmi percepire distintamente il suo dolore come reale e, lo ammetto, ho pianto.
Da un certo punto del libro in poi gli eventi si svolgono in maniera crescente, senza quasi dare respiro allo spettatore. In un crescendo di eventi, i ribelli e gli altri popoli del deserto si daranno battaglia per poi arrivare ad un epilogo che ho trovato davvero perfetto a conclusione di una saga che mi ha davvero stupito e ammaliato.
Consiglio vivamente questa lettura a chi ama le storie fantastiche con personaggi forti, molta avventura e meravigliosi paesaggi esotici.
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