♦ Valentina C. Brin, acquistabile qui ♦
Vi ricordiamo che “Possession: Rovina” uscirà il 12 ottobre.
Londra, 1680. Per il giovane Charles Rochester, marchese di Bolton ed erede del duca di Norfolk, desiderare un uomo è inaccettabile: la feroce attrazione che il nuovo servo suscita in lui deve essere soffocata a qualunque costo. Tuttavia non è facile costringere il cuore a tacere quando coloro che dovrebbero comprenderti ti tradiscono e l’unica persona leale sembra essere la sola da cui cerchi disperatamente di scappare. Per Dorian Pratt, invece, non c’è speranza: capisce subito di essere perduto non appena posa gli occhi sul suo signore. Sa bene che non potrà mai averlo, eppure impedire al proprio corpo di reagire in sua presenza sembra essere impossibile.
Quando i pericolosi segreti nascosti tra le mura di Norfolk House vengono a galla, tutto precipita. C’è solo un modo in cui Charles può sperare di tenere Dorian con sé, ma per poterci riuscire deve essere pronto a sacrificare il valore più importante che Dio gli ha donato: la propria umanità.
I torti non si perdonano e per il sangue versato c’è sempre un prezzo da pagare.
“Possession: Ascesa” è un romanzo che trascina il lettore fin da subito. Già dalle prime pagine, ci presenta una realtà difficile, a cominciare dall’infanzia (di sapore dickensiano) di Dorian.
Orfano e vittima di pregiudizio per i suoi sogni premonitori, Dorian vede nell’essere al servizio di un nobile una possibilità di riscatto.
Ma il suo incontro con il marchese Charles lo mette di fronte a un problema che non si era mai posto in precedenza: crudele e algido, il marchese è per Dorian un’attrazione irresistibile, un’attrazione proibita due volte, non solo perché nobile ma soprattutto perché uomo.
Allo stesso tempo, però, l’oscurità più profonda e il coinvolgimento principale del lettore l’abbiamo appena vediamo i pensieri di Charles. Il delicato e affascinante nuovo servo colpisce il marchese ma ne risveglia anche l’anima nera, che ci viene sbattuta in faccia senza mezzi termini.
Dio, vederlo così in difficoltà gli fece venire voglia di trattarlo peggio; una tentazione tremenda e tremendamente allettante, un bisogno quasi fisiologico. Sporcare quel cialtrone. Scorticarlo. Dare altro peso a quello che già gli curvava le spalle, fino a sfigurargli il volto. Oh, che prospettiva sublime!
In un’ambientazione storica che fa solo da contorno e atmosfera al romanzo, senza diventare essa stessa protagonista, assistiamo alla complessa relazione che nasce tra due persone che non potrebbero essere più diverse, segnate entrambe da un amore proibito considerato sbagliato e da nascondere.
Dorian, servo, semplice e ingenuo, onesto e gentile, non ha nessuna possibilità di penetrare l’anima di Charles, egoista, violenta e arrogante. Non ne riesce a vedere il lato oscuro, accecato da un amore senza confini e da un’anima troppo candida per comprendere il male.
Charles è un nobile viziato, un giovane uomo che non ha imparato altro che a ricevere, che non è in grado di donare, di condividere, ma solo di pretendere per sé. È vittima delle sue pulsioni, lussuria, rabbia esternate spesso senza filtri e senza aver riguardo di nessuno, nemmeno di familiari e amici.
«Siete… oscuro», confessò Helena abbassando lo sguardo. «C’è qualcosa di torbido in voi, qualcosa da cui dovrei stare lontana, e tuttavia mi sento come una farfalla davanti alla fiamma: non riesco ad allontanarmi.»
Allo stesso tempo è insicuro dell’amore di Dorian e dipende dalla sua accettazione in maniera completa, quasi come se il servo forse l’unica ancora che trattiene la sua umanità, con lui uno spiraglio di luce si intravede.
Charles non si accetta, e la sua non accettazione di se stesso si riverbera nel rifiutare altre situazioni intorno, dando così il via al crescendo di violenza, come se cancellare il peccato che vede negli altri possa cancellare il suo.
Non è un personaggio che si ama, magari intriga e incuriosisce, ma non lo si può amare, le azioni che commette, e le loro motivazioni, sono troppo terribili per essere perdonate. Ma in più di un momento speri che la faccia franca perché lo vedi dagli occhi di Dorian, senti la necessità del giovane servo di averlo accanto e ti dispiacerebbe vedere il ragazzo senza l’unica persona che, nel bene e nel male, lo fa sentire completo.
Non smetteva di fissarlo. Buon Dio, non smetteva. “Fallo tu. Abbassa il volto”, si ammonì. “Subito, prima che sia troppo tardi.” Non ci riuscì. Si scoprì catturato dal suo padrone, da quegli occhi cupi come terra bruciata. Dai silenzi che danzavano sulle labbra socchiuse. La mano di Charles scivolò verso il suo volto. Si aprì sulla guancia e lì restò, gentile e morbida. Calda. Un contatto insopportabile che costrinse Dorian a chiudere gli occhi. Diavolo, quanto lo aveva voluto? Quante notti aveva trascorso, desiderando di sentirne il tocco un’altra volta soltanto? Giorni, settimane, mesi passati a tormentarsi, e ora… ora quella mano… la sua mano… «Perché sei così rigido quando ti tocco?» «Perché temo di scoprire che sia tutto finto. Un sogno», ammise in un soffio senza trovare il coraggio per aprire gli occhi.
Gli avvenimenti narrati e la caduta di Charles nel baratro del male, costringono a non interrompere la lettura fino a un finale del tutto aperto (il libro è il primo di due).
Le impressioni che ho avuto sono che i protagonisti siano ben costruiti anche se contraddittori e compiono un percorso nel procedere della narrazione; lo stile è fluido ma non povero, con scene erotiche esplicite ma non volgari e la lettura appassiona.
Ma non mi sento di dare un voto pieno: alcuni capitoli all’inizio, su Charles, non li ho percepiti funzionali alla storia, mi sono sembrati dispersivi. Gran parte del carattere del marchese è chiaro già dalla prima scena in cui viene presentato. Servono per presentare un personaggio secondario importante, ma forse si dà troppo spazio ad avvenimenti slegati dalla trama principale.
Altre piccole cose sono inserimenti di interiezioni che staccano il lettore dal pensiero del personaggio per inserire il narratore e alcuni momenti in cui le azioni si confondono.
Devo dire, però, che mi sento di consigliarne la lettura alle amanti del genere, specialmente le lettrici che non cercano sempre la redenzione del personaggio ma sono affascinate anche dalle anime oscure che rimangono oscure. La storia non è prevedibile e le relazioni che si creano ancora meno, in un romanzo che si rivela a suo modo coraggioso e allo stesso tempo tremendo. Tenete conto, però, che per sapere davvero cosa succederà a Charles e Dorian bisogna aspettare il secondo volume.
Recensione:
Editing:
Non ho parole, che bella recensione! È stata una sorpresa piacevolissima per cominciare al meglio la giornata *__*
Grazie mille di cuore per aver ospitato Ascesa nel blog, sono onorata che sia piaciuto nonostante le pecche che Lucrezia ha evidenziato. Grazie ancora per la disponibilità. Un caro saluto.
grazie a te! scusa non avevo visto il commento prima!
sono contenta che ti sia piaciuta