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Con i loro due paesi sull’orlo di una guerra, Damen e il suo nuovo padrone, Laurent, dovranno lasciarsi alle spalle gli intrighi del palazzo e concentrarsi sulle più ampie forze del campo di battaglia mentre viaggiano verso il confine per scongiurare un complotto fatale.
Costretto a nascondere la sua identità, Damen si sente sempre più attratto dal pericoloso e carismatico Laurent, ma via via che la fiducia nascente tra i due uomini si approfondisce, le scomode verità del passato minacciano di infliggere il colpo mortale al delicato legame che ha cominciato a unirli…
Il principe gli si mise accanto, una presenza serena e discreta che reclamava, però, uno spazio nel suo petto.
Questa citazione rende esattamente l’idea di quello che provo ora per Damen e Laurent.
Se il primo volume – Il principe prigioniero – mi aveva conquistato, il secondo romanzo è riuscito a superare le mie aspettative.
Un libro che mi ha emozionato dalla prima pagina all’ultima… Ma cominciamo dall’inizio.
Principe e schiavo sono fianco a fianco a combattere per lo stesso scopo: evitare una guerra che sarebbe deleteria per entrambe le nazioni, e contrastare i complotti del Reggente di Vere.
Il loro rapporto, mantenuto comunque distante dall’algido Laurent, si sta spostando su un piano di collaborazione. Laurent anche se sembra non conoscere la vera identità di Damen (e anche qui… davvero non lo sa? È un dubbio che è già emerso nel primo volume e che non vi dico se verrà risolto ovviamente) non può non capire che ha di fronte un combattente esperto e un abile stratega e la cosa migliore per tutti che si fidi del suo giudizio.
Dal canto suo, Damen si rende conto di quanto Laurent sia brillante, la sua capacità di ordire e sventare complotti lo sorprendono ogni giorno, evidenziando sempre di più le nature opposte, ma complementari, dei due principi.
E man mano che conosciamo Laurent, non possiamo non trovarlo un personaggio di immenso fascino. Come una primadonna si svela a noi piano piano, rivelando capacità inaspettate e più che mai facendoci capire che ogni parola da lui pronunciata ha mille significati, che ogni decisione presa è una scelta consapevole. La giovane età e l’apparente natura capricciosa celano in realtà una mente acutissima.
Nel corso della notte, il principe aveva abbandonato l’usuale portamento rigido a favore di un atteggiamento più rilassato e fanciullesco, sollevando un ginocchio e cingendolo con il braccio. Damen si era sorpreso a studiare la grazia naturale della sua postura – il polso in equilibrio sul ginocchio, le membra lunghe ed eleganti – e aveva sentito farsi strada nel petto una tensione indefinita, quasi fosse in attesa … di qualcosa di imprevedibile. Era come trovarsi dentro una fossa in compagnia di un serpente: lui poteva rilassarsi, tu no.
Il rapporto di conoscenza tra i due è permeato di estrema sensualità insoddisfatta. Damen non nasconde a se stesso di essere attratto dal bellissimo Laurent. Entrambi figli di culture che non vedono niente di male nell’amore omosessuale, mettono in piedi un sottile gioco di seduzione che mantiene la tensione altissima riga dopo riga, senza mai mostrare niente se non sguardi e languidi movimenti, che con Laurent non si può mai sapere se sono volontari o involontari, essendo la sua capacità di mantenere il controllo in quel senso leggendaria.
Ci si trova a soffrire e sorridere al loro fianco, nella speranza di un cedimento, di un’apertura, mentre l’autrice ci concede di conoscere lati inaspettati del misterioso principe o di capire che in fondo entrambi portano nell’animo una ferita profonda.
Tra sé e sé Damen pensò che i principi dovevano essere temprati, non protetti. Laurent in particolare. Lo aveva visto aprire la bocca e farne uscire di quelle sconcezze che avrebbero fatto arrossire un muro. Lo aveva visto sollevare un coltello e tagliare la gola di un uomo senza neanche un battito delle sue ciglia dorate. Laurent non aveva bisogno di essere protetto da nulla.
«Non sono mai stato un guerriero, Auguste lo era. Ma dopo Marlas, ero perseguitato da…» Si interruppe e Damen riuscì a vedere con chiarezza il momento in cui decise di proseguire. Fu una scelta deliberata: gli occhi fissi nei suoi, il tono diverso da prima. «Damianos di Akielos comandava le truppe già a diciassette anni. A diciannove cavalcò in quel campo di battaglia, si fece strada tra i nostri soldati migliori e si prese la vita di mio fratello. Dicono – dicevano – che fosse il miglior guerriero di Akielos. Ho pensato che sarei dovuto diventare molto, molto bravo per uccidere qualcuno come lui.» Damen rimase in silenzio dopo quella confessione. Il desiderio di fare conversazione si spense con un tremito, come la fiamma delle candele un attimo prima di essere smorzata, come il calore dei carboni morenti dentro il braciere.
Nella loro situazione anche la verità è un pericolo.
In un continuo stravolgersi di situazioni, complotti su complotti, battaglie e fughe nella notte, corriamo verso un finale che apre il cuore e spaventa allo stesso tempo, mentre rimane il dubbio che alcune affermazioni che l’autrice ci mostra non siano altro che un ulteriore inganno nell’inganno.
Rimaniamo con lo stomaco in subbuglio mentre speriamo nell’impossibile, mentre guardiamo Damen aspirare a una libertà non così lontana che però forse non è più quello che desidera davvero, ma la loro lotta non è ancora finita.
Ebbe come la sensazione che, in mezzo a tutte le loro menzogne, quella fosse l’unica verità. Non importava che il giorno seguente sarebbe partito. Si sentì rinascere nel desiderio di regalargli almeno quello: di offrire a Laurent tutto ciò che avrebbe voluto accogliere, senza chiedere nulla in cambio, assaporando quel cauto segnale di apertura perché sarebbe stato tutto ciò che il giovane principe si sarebbe concesso di avere.
Un libro da amare: le relazioni tra i personaggi sono sublimi, sottili e sensuali. Ogni parola, descrizione o atto sono piccoli pezzi di un puzzle che compongono un’immagine sempre più magica dalla quale diventa impossibile staccarsi.
Un pochino più difficili da seguire certi passaggi temporali o gli intrighi, anche se in questo secondo caso credo che ci sia una certa intenzione dell’autrice a mantenere il lettore nel dubbio se non proprio nella confusione.
Mentre è evidente l’importanza dell’attrazione reciproca tra Damen e Laurent, anche qui l’amore non fa da padrone alla narrazione e le scene erotiche sono splendide ma pochissime, pur – come già detto – rimanendo un libro in cui la tensione erotica è altissima.
Recensione a cura di:
Fan Art (cliccare sulle immagini per ingrandirle):
Editing:
Ciao. Potreste dirmi il nome del modello scelto per impersonare Damen, per favore?
P.s. articolo bellissimo!
Marlon Teixeira (e Emil Andersson).