Il libro verrà presentato in anteprima al Book Pride di Genova (20-21-22 ottobre, Palazzo Ducale).
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“C’era una volta una foresta senza fine.
C’era una volta una ragazza che voleva essere libera.”
La foresta innevata, un racconto scritto da Valerio la Martire e illustrato da Livio Squeo, visivamente è un volume ricco di contrasti e di zone d’ombra affascinanti e inquiete, proprio come la sua protagonista.
La protagonista è una ragazza che decide di non sottostare a chi vuole decidere della sua vita. Non è una guerriera e non è un’eroina, è una persona che vuole scegliere della propria vita e del proprio futuro. Per farlo si arma di coraggio e cerca l’aiuto di un’altra ribelle, di una donna che prima di lei aveva cambiato le regole che erano state scelte per lei.
Un racconto semplice questo di Valerio la Martire, soprattutto se ci si limita a una lettura veloce e superficiale, ma molto di più è racchiuso al suo interno.
Due le parole che fanno da portante nella vicenda: coraggio e libertà.
Dapprima il coraggio, rappresentato da un giovane di cui nulla ci è dato di conoscere, che decide di andare oltre i limiti imposti dalla paura e di allargare i propri orizzonti al di là della grotta in cui è costretto a vivere con gli altri membri della tribù cui appartiene, nei mesi in cui il freddo e la neve la fanno da padroni, che sono la maggior parte dell’anno. Grazie a lui, un primo passo verso l’evoluzione viene compiuto, ma è con una donna, personificazione della libertà, che assistiamo a un vero e proprio balzo in avanti. Si tratta di una giovane che rifiuta il destino che gli anziani del villaggio le hanno riservato: sposare due fratelli gemelli. Questa donna preferisce fuggire e inoltrarsi nella foresta, andando incontro a una morte quasi certa, piuttosto che sottostare agli ordini e vivere una vita che non sente propria.
Non voglio aggiungere altro, posso solo consigliarvi di leggere questa breve storia perché Valerio, come sempre del resto, è riuscito a creare dei personaggi che vanno oltre la semplice apparenza, che travalicano la vicenda, per farsi portavoce di tematiche forti e importanti.
Infine voglio aggiungere qualche parola sulle immagini che arricchiscono questo testo, ma tenete conto che non sono “un’addetta ai lavori” e il mio parere è del tutto personale. L’uso di colori scuri e freddi e di un tratto forte e deciso, da parte del disegnatore Livio Squeo, sottolineano ed enfatizzano la storia, cruenta a volte, che si svolge interamente in un inverno innevato; scorgiamo qualche tocco di colore in più nei capelli e nelle labbra della ragazza e in alcune macchie di sangue, ma quello che veramente salta all’occhio è l’immagine di una lingua rosso fuoco, su cui spicca la parola libertà, quasi a voler dare il massimo risalto al suo significato.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
che bello ritrovarsi tra le recensioni di Feel The Book!
grazie infinite per la bella recensione e per la lettura!
un abbraccio e al prossimo libro!!
V.