«Cosa vuoi fare da grande?» E, così dicendo, giunse le mani come se la stesse confessando. «La detective per animali scomparsi in circostanze misteriose?»
Per entrare in possesso di un’eredità da sogno, Chiara è costretta a scoprire chi ha ucciso l’adorata cagnolina della defunta zia Olimpia. Stando alle apparenze, Ellie è caduta in un burrone, ma Chiara non ha intenzione di lasciarsi scappare né i soldi né la deliziosa mansarda sull’Appennino che da sempre sente sua. Olimpia si è divertita da viva, e a quanto pare si diverte anche da morta, a farla giocare con gli enigmi, ma – forse – non immaginava che, per risolverli, la nipote avrebbe avuto a che fare con quell’insopportabile canaglia del veterinario del paese, nonché con un affascinante e misterioso ex forestale che sembra saperne più di quel che dice…
C’è un paesino tra i monti dell’Appennino, Borgontano. C’è un’eredità, un’indagine sulla morte di una cagnetta e c’è lei, Chiara. Ah, ci sono anche due affascinanti, ingombranti, figure maschili che infastidiscono e tentano la nostra protagonista non poco…
Chiara, per ricevere l’eredità che le permetterebbe una vita libera da costrizioni economiche, deve scoprire cosa è accaduto alla cagnetta della zia Olimpia, per volere della stessa zia attraverso il lascito testamentario.
Indagando sulla morte della bestiola tanto cara alla zia, Chiara si ritrova a doversi misurare con Leandro, il veterinario bello e farfallone, e con Furio, ombroso e affascinantissimo ex-forestale con qualcosa da nascondere. Nel volgere di qualche settimana i misteri saranno svelati, le cose non dette verranno rivelate e l’amore farà capolino, tra le cime dei monti.
Di questo breve romanzo ho apprezzato la scrittura curata e le descrizioni accorte:
– Sul profilo dell’orizzonte luminoso, al di là di una lievissima foschia, le cime dei monti parevano superbe e massicce corna d’animale, con la vista dei passi disegnati nel verde; quel verde era ombreggiato di scuro con i pali della luce spenti che si intromettevano quali sagome artificiali fra le curve invisibili; i tetti sbocciavano radi nel panorama lussureggiante, fino a moltiplicarsi a mano amano che ci si avvicinava al centro del paese poco sotto. –
Anch’io, come Chiara, ho trascorso molta parte delle mie vacanze di bambina in un borgo appenninico e ho riconosciuto i suoni e i colori delle parole dell’autrice con qualche malinconia.
La storia è breve, non permette introspezioni profonde dei personaggi e pare quasi che il protagonista assoluto sia il piccolo borgo, ma l’autrice ci annuncia un secondo episodio a giugno 2018.
Cosa accadrà ? Staremo a vedere…
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