“Un Talento è un dono da scoprire”.
Elisa è una ragazza piuttosto solitaria. Il suo passatempo preferito è collezionare Fate e tutto ciò che le riguarda, attività in netto contrasto con il suo modo di fare ruvido e disincantato. Per indurla ad aprirsi, Nonna Gigliola le propone una scommessa: cercare la magia nella vita di tutti i giorni. La ragazza, scettica, accetta. Così, dall’incontro fortuito col cagnolino trovatello Sam all’amicizia sempre più intensa con Stefano e Tea, per Elisa inizia un percorso di crescita che la porterà a scoprire il proprio Talento e l’affetto verso gli animali che hanno bisogno d’aiuto. Riuscirà Elisa a coltivare il dono che ha scoperto di avere e a scoprire la magia tutto intorno a sé?
«Perché vuoi tenere lontano il mondo?»
Elisa è un’adolescente atipica, vive in un mondo tutto suo, fatto di libri, fate e sogni. Non lega con gli altri ragazzi della sua età, disinteressandosi del mondo esterno.
Le è difficile persino socializzare con un amico e accettare il semplice invito di una passeggiata.
L’unico che riesce a fare breccia nel suo cuore è Sam: un cagnolino che incontra tutti i giorni sulla strada per tornare a casa e che un giorno la induce a seguirlo fino a farle trovare quattro micini abbandonati.
Pur sapendo che la madre, Rebecca, non le consentirebbe di tenere i gatti, contando sull’appoggio della Nonna, Elisa porta a casa i cuccioli.
Gli animali, bisognosi delle sue cure, diventano il nuovo centro del suo mondo e attirano come per magia anche alcuni suoi coetanei, Stefano, che già aveva mostrato interesse per lei molti anni prima, e Tea che più di Elisa ha bisogno di ritrovare il suo equilibrio.
Nella magia dell’amore per gli animali, nel sentirsi utili per i micetti, i ragazzi cominciano a curare anche loro stessi, a uscire dal loro guscio e vedere quello che c’è di bello intorno a loro.
Improvvisamente la sfida di Nonna Giliola comincia ad avere un senso: il talento dei ragazzi diventa ogni giorno più evidente e questa nuova consapevolezza li guida nelle loro decisioni e li conduce a rivelare quello che sono.
«Io non vedo le Fate come esserini di luce dalle ali brillanti, abbigliate con graziosi vestitini; io credo piuttosto che le Fate siano tra la gente comune, che siano gente comune.» «Cosa?» Elisa parve perplessa. «Proprio così! Una Fata a mio avviso non è altro che una persona dotata di un Talento straordinario, capace di creare la magia nella vita quotidiana. Senza bacchette o polvere magica.»
La narrazione è fluida e scorrevole, di grande piacevolezza. È un romanzo di formazione, particolarmente indicato per i ragazzi, ma non per questo poco interessante per un lettore adulto. Pur rimanendo concentrato sulla mentalità degli adolescenti, sulle loro problematiche, non è banale o noioso. I personaggi rivelano un’innata maturità e profondità nei loro desideri e sogni mentre rimangono evidentemente ragazzi nelle loro difficoltà di affrontare i primi amori, le prime sconfitte o i necessari “no”.
I personaggi di contorno, visti dall’ottica della ragazzina come Mamma e Nonna, rappresentano due forze opposte nella vita di Elisa: la madre razionale e quasi rassegnata a una vita che non la soddisfa, la Nonna, ancora in grado di vedere la magia nel mondo.
Sono i due elementi indispensabili per la realizzazione dei nostri desideri: la logica e la concretezza da un lato e la capacità di sognare, di lasciare che i nostri sogni ci guidino e ci diano il coraggio di lottare dall’altro.
Entrambe saranno fondamentali nel percorso di Elisa ma non sarà soltanto lei a beneficiare di quello che possono offrire.
La vicenda, pur essendo assolutamente verosimile, è pervasa da un’atmosfera fiabesca, che invita il lettore ad ascoltare i propri desideri a qualsiasi età e a lasciarsi incantare da quello che ancora di magico c’è nella vita di tutti i giorni.
«Anche questa è magia! Incontrare persone speciali, con le quali condividere il proprio cammino, è emozionante e meraviglioso. Spesso gli incontri che crediamo casuali sono vere e proprie testimonianze di quanto di magico ci sia tutto intorno a noi.»
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