Male, sei scatenato…
♦ Triskell Edizioni (29 novembre 2017) – acquistabile qui ♦
Mac e Henry non sono solo una strana coppia – sono completamente improbabili: un agente dell’FBI, che ha scelto la settimana sbagliata per rinunciare a caffeina e ciambelle, e un giovane truffatore che definire bello è poco. Ma quando dovranno nascondersi assieme…
L’Indiana rurale non ha mai visto una coppia come questa. Ma quando il pericolo sarà cessato, e il gioco terminato, Mac e Henry potrebbero dover scrivere la loro sceneggiatura per trovare un lieto fine.
«La vera arte della truffa non implica grandi imbrogli. Resterebbe sorpreso se le dicessi quello che le persone sono disposte a darti, o a fare per te, quando gli piaci.»
Sin dalle prime righe si prova simpatia per i due protagonisti di questo romanzo: Mac alle prese con la sua dieta e Henry che non è cattivo, solo testardamente sfuggente. Assistere ai modi fantasiosi con i quali sfugge all’agente è esilarante, così come lo è la frustrazione crescente di Mac, che deve ricordare più volte a se stesso di avere un disperato bisogno di lui come testimone, perché l’unica cosa che vorrebbe fare a un certo punto è strozzarlo.
La narrazione piuttosto veloce ci permette di seguire il ritmo di questo continuo incontrarsi e fuggire, ma le due autrici non si perdono nessun dettaglio per strada, costruendo – a volte con poche righe – personaggi ben delineati che colpiscono e restano impressi. Sono un buon esempio gli amici di Henry, che come lui vivono ai bordi della legalità, appena un po’ oltre ma senza ricorrere alla violenza o commettere dei veri e propri crimini.
Il punto forte della storia sono le interazioni tra Henry e Mac, che celano in rapidi scambi di battute doppi sensi e sottintesi a volte molto complessi.
Henry fece dondolare le gambe. «Quindi sono in custodia o in arresto?»
«Facciamo entrambe le cose?»
«Adoro fare entrambe le cose.» Vide tendersi un muscolo della mascella di McGuinness. Delizioso.
È attraverso le tante battute, infatti, che intravediamo il vero Henry, il ragazzo nascosto dietro alla maschera ironica e sicura, dietro alle citazioni e ai nomi falsi ricavati dalle opere di Shakespeare e soprattutto dietro a frammenti di pensieri. Quel poco che il giovane lascia trapelare, persino quando parla con se stesso, ci racconta una misteriosa storia di dolore, che non ci è dato scoprire prima di quando lo farà Mac.
Lanciò un’occhiata a McGuinness e si domandò se apprezzasse lo sforzo che stava facendo per non blaterare in un momento come quello. Nelle situazioni di stress elevato, parlava sempre. Non tollerava il silenzio. Lasciava che scendesse solo quando il male evolveva in peggio.
Il silenzio lasciava trapelare il cigolio delle molle del letto e ti feriva.
«Chiudi la bocca, vuoi svegliarli?»
Il silenzio era spaventoso.
Anche Mac non è ciò che appare, il grosso agente dell’FBI determinato a incastrare un mafioso violento è in realtà quasi timido nelle sue interazioni personali, dotato di una goffaggine dolcissima che lo rende irresistibile.
«Parli di continuo,» continuò senza alzare la voce. «Dici quello che le persone vogliono sentire. Tranne che a me. Non dici mai quello che io voglio sentire. E sai perché?» Gli sfiorò l’orecchio con le labbra e il ragazzo rabbrividì. «Perché io voglio sentire la verità.»
Tra sparatorie e agguati, l’azione e il ritmo incalzante della vicenda lasciano spazio a momenti teneri e a una serie di citazioni shakespeariane, a partire dal titolo stesso, sempre perfettamente inserite nella vicenda, che scatenano la curiosità di conoscere meglio l’opera di Shakespeare e non appesantiscono minimamente il testo.
«Sei una brava persona, Mac. Quando non ti privi di carboidrati e zucchero, intendo. Allora diventi un coglione.»
Mac alzò gli occhi al cielo.
Il sorriso di Henry svanì. «Ma sei un bravo ragazzo. E io cerco di tenermi alla larga dai bravi ragazzi, perché di solito cadono nell’errore di credere che lo sia anche io.»
«Henry.» Mac si schiarì la voce. «Lo so che non sei un angelo.»
«Tu non sai neanche la metà di quello che sono.» Deglutì. «E va bene così, perché sono qui con gli occhiali e la cravatta e posso essere quel bravo ragazzo per te. Voglio essere quel bravo ragazzo per te.»
Mac sostenne il suo sguardo.
Io sono questo, Mac. Qualsiasi cosa tu veda, sono meno di quello che sembro.
Alla fine il mistero di Henry ci proietta verso il secondo volume della serie, perché questa coppia di personaggi ha ancora molto da dire: Mac deve scoprire la verità dietro le maschere e il ragazzo trovare il coraggio di aprire il proprio cuore, che si intuisce essere stato ferito nel peggiore dei modi.
Recensione a cura di:
Editing:
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