Dietro il mercato nero degli esorcismi si cela un mondo pericoloso e spietato.
Dopo la morte del fratello posseduto da un demone, Elvis Infante è diventato un diablero e si guadagna da vivere dando la caccia a ogni sorta di creatura ultraterrena, per poi venderla al mercato nero. Ma la sua ultima missione sembra diversa da tutte le altre. Nella squallida periferia di Los Angeles si troverà ad affrontare un gigolò travestito da prete, la mafia internazionale, veterani di guerra degli Stati Uniti e una spietata assassina. Elvis scoprirà che il gioco in cui si è andato a cacciare è molto più grande di lui e ci sono fili che dirigono i suoi movimenti senza che se ne accorga.
Da questo libro la serie su Netflix
Un autore tradotto in 14 lingue
Vincitore del premio Bram Stoker
«La più esplosiva caratteristica del libro di Haghenbeck è il ritmo. Procede frenetico, agganciando il lettore al testo. Un ottimo esempio di potenza narrativa.»
«Un meraviglioso ponte di collegamento tra Pulp Fiction e Hellblazer. L’autore è bravissimo a raccontare il surreale con dettagli estremamente realistici. Una lettura agile e sorprendente che può accontentare tutti i tipi di lettori.»
«È come se Tarantino avesse adottato l’immaginario fantastico di Clive Barker per girare un film delirante sui cacciatori di demoni in chiave thriller. Un romanzo pieno di azione e humor.»
Questo libro, presentato come un thriller dalle tinte molto fosche, in realtà è un horror, o il suo preludio.
Intanto il titolo, poco comprensibile, trae in inganno: non è il Diavolo il protagonista bensì il suo più diretto concorrente. No, non pensate a figure angeliche, salvifiche e celestiali.
I diavoli temono i Diableros.
Ed è un particolarissimo Diablero, in una Los Angeles periferica e sporca, un Cacciatore di Demoni, quello che incontriamo in questo romanzo, accompagnato, quasi per caso ma forse no, da un prete imbroglione e da una sfuggente figura femminile, tanto bella quanto pericolosamente non umana.
La storia si dipana per salti temporali e flashback, procede rapida, spostandosi dalle grotte di un Afghanistan brullo, cattivo e insanguinato a una Città degli Angeli che richiama una profezia solo sussurrata.
Elvis Infante, Diablero di professione, cattura i demoni e li vende al miglior offerente:
“ Era il miglior esempio del fatto che il concetto di nazionalità era fragile quanto una baguette: messicano di nascita, era cresciuto in mezzo ai meticci della California e ai salvatruchas di El Salvador. Chi gli aveva insegnato a leggere e scrivere era un sacerdote cileno che morì nella Nuova Guinea dopo aver contratto l’AIDS per aver assistito un dottore francese.
Suo fratello più piccolo era nato a Fresno, un green card puro, si era sposato con una donna di Guadalajara ed era stato posseduto da un demone arameo. Elvis lo uccise con un fucile di fabbricazione cecoslovacca e passò due anni in carcere, condividendo la cella con un giamaicano. Il suo maestro diablero, don Lucas, era un indio yaqui, ma visse in Spagna e addestrò i contras del Nicaragua.
Fu liberato da un militare polacco e arruolato per uccidere talebani arabi in Afghanistan, anche se in realtà stava lavorando a missioni segrete per conto di un gruppo di potere con base a Roma.
Fine della sua storia globale. Fine del nazionalismo.”
Il ritmo è incalzante e i demoni sono figure orride non pensanti; le scene assolutamente raccapriccianti e, soprattutto, la scrittura è totalmente visiva, da sembrare quasi una sceneggiatura. O un fumetto, che ho scoperto esistere davvero.
Impressioni? Tutto è solo introdotto, come fosse una puntata pilota e, probabilmente, è proprio così.
“ Vista in quel modo, la sua vita non gli sembrò così assurda. Dicono che tutte le strade portano a Roma. Non aveva dubbi. Sapeva che ai vertici della Chiesa c’era più potere che in tutto il Senato riunito.
Per quello aveva smesso di votare, di andare a messa e di mangiare Big Mac.
Niente è come sembra.”
Perché …
“… in questo mondo non rimaneva più nessuna legge per la quale combattere.
Le scimmie nude avevano vinto.”
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