Bryce Quinlan non si sarebbe mai aspettata di vedere un mondo diverso da Midgard ma, ora che è successo, l’unica cosa che vuole è tornare indietro. Tutto ciò che ama è lì: la sua famiglia, i suoi amici, il suo compagno. Bloccata in un luogo spaventoso e a lei sconosciuto, avrà bisogno di tutto il suo ingegno per riuscire a tornare a casa. E non è un’impresa facile dal momento che Bryce non ha la più pallida idea di chi potersi fidare. Hunt Athalar si è trovato in molte situazioni difficilissime nella sua vita, ma questa potrebbe essere la più complicata di sempre. Dopo alcuni mesi in cui ha avuto tutto ciò che desiderava, si trova di nuovo nelle prigioni degli Asteri, privato della sua libertà e senza alcun indizio sul destino di Bryce. Vuole disperatamente aiutarla ma, finché non riuscirà a sfuggire agli Asteri, ha le mani letteralmente legate. Il mondo di Bryce e Hunt è sull’orlo del collasso, e il suo futuro poggia sulle loro spalle.
Ed eccoci giunte all’ultimo capitolo della serie, tanto atteso e bramato. Dato che ogni parola potrebbe essere a rischio spoiler (senza contare il fatto che il testo è uscito da poco più di un mese) ho diviso la recensione in due parti, entrambe ben segnalate; la prima è spoiler free, di modo che possiate leggerla senza incorrere in informazioni non desiderate. Alla fine della parte spoiler free inizio a chiacchierare con maggior libertà. 😉
Buona lettura!
PARTE SPOILER FREE
In definitiva, anche se per il rotto della cuffia, promuovo questo libro perché, comunque, l’epilogo della serie non cancella il modo in cui sono stati gestiti i volumi precedenti, anche se in questo romanzo sono presenti quelle che per me sono delle vere e proprie pecche che mi hanno deluso.
Lidia e Jesiba sono riuscite a salvare la storia in ogni modo possibile, non solo perché sono vitali per la conclusione del libro, ma perché hanno un carattere e una determinazione da vendere.
Lidia in modo particolare, con dei piccoli easter eggs, mi riporta a TOG, che amo e che amerò sempre.
Ruhn rimandato a settembre e così anche Ithan.
Hypaxia promossa, ma povera anima, tanta fatica per nulla -_-
Hunt ovviamente promosso: ce ne meriteremmo tutti uno.
Bryce… cosa ne dite? BOCCIATISSIMA.
Emozioni altalenanti, quindi, per un libro che aveva potenzialità atomiche e che si è ridotto a lunghissimi spiegoni, decisioni ridicole e imbarazzanti di alcuni personaggi o totalmente prevaricanti di altri (Bryce).
Finale notevole, che non mi ha fatto versare mezza lacrima proprio per l’avversione nei confronti della protagonista, ma che dà comunque speranza per un mondo migliore.
(Più Lidia e Hunt per tutti!)
E niente, si torna ad aspettare il prossimo libro di Acotar, sperando non mi mandi in vacca anche quello.
P.S.:
Spiacevole, ma necessario. Ovviamente cura del testo da Mondadori: non pervenuta. Hanno lasciato pure dei termini in inglese che negli altri volumi delle varie serie erano tradotti, e la traduttrice è pure la stessa. Ma io boh.
PARTE A RISCHIO SPOILER!
Ed eccoci qui, con la mia parte preferita: quella in cui possiamo chiacchierare (quasi) senza limitazioni!
Iniziamo col botto: Bryce è catapultata in un mondo che non conosce e Hunt si trova rinchiuso nelle segrete degli Asteri, di nuovo schiavo, assieme a Ruhn e Baxian.
La situazione descritta è cruenta e molto violenta, non adatta a tutti i palati. La cosa che mi ha colpito maggiormente è come l’amore che Hunt prova per Bryce sia sempre presente, anche quando lui soffre torture indicibili: il pensiero di Hunt è comunque sempre e costantemente teso verso Bryce.
Bryce invece… niente, è una stronza epica: e se non lo si fosse già capito nei volumi precedenti, qui ne avrete conferma.
Spocchiosa e insopportabile, si crede sempre stocaxxo e non esita mai a cercare di fregare il prossimo. Per me Bryce è un personaggio pessimo; ok, all’inizio del libro magari non conosceva le altre persone con cui interagisce, quindi le si sarebbe potuto dare anche il beneficio del dubbio, ma… poi? Poi ha continuato a comportarsi nello stesso identico modo e continuerà a farlo anche quando si riunirà alla sua cerchia. Quindi: stronza epica.
Ma andiamo in ordine: Bryce non conosce “l’inner circle” di Acotar, ma nemmeno loro conoscono lei, quindi che ci sia diffidenza da ambo le parti è il minimo. Ciò che non ho tollerato è che una volta visto che non c’erano intenzioni bellicose, lei abbia comunque consapevolmente scelto di mettere la loro vita in pericolo. Passi la prima, chiedi scusa e andiamo avanti, ma poi? Quante altre volte ancora? Ma quanto sei stronza? Epica, appunto.
Nel frattempo, a Midgard, seguiamo diverse storyline, una più imbarazzante dell’altra e quasi tutto per colpa di Tharion che, come dicevo nella recensione precedente, è un deficiente da prendere a badilate.
(Probabilmente il prossimo libro, spin-off, sarà su di lui: immaginate la vastità del c… che me ne frega!)
Ah, abbiamo anche il furbone di Ithan, colui che nemmeno con delle insegne giganti al neon, a forma di frecce luminose che gli indicano la direzione da prendere, riesce a capire che il suo futuro è guidare il branco di lupi e quindi opta per tutta una serie di decisioni una più idiota dell’altra. (Se non ci fossero state Jesiba e Hypaxia eri bello che fritto, tesoro mio, con le patate -_- )
In definitiva, tutto ciò che nella prima parte a Midgard ha un impatto a livello emotivo è legato al trio incarcerato. I tre diventano fratelli nel dolore, leali, legati eternamente da ciò che vivono assieme e mostrano di continuo, anche solo con uno sguardo fugace quando il resto del corpo non risponde, il loro supporto reciproco. Ho amato ogni scena di questa parte, anche se straziante.
Tornando ad Acotar non dirò molto altro, ma una cosa la voglio sottolineare: a me sta bene che non si vedano molti personaggi di questa serie, perché il libro non è su di loro, e siamo all’interno di un’altra serie, però usare quel contesto solo ed esclusivamente per buttarci dentro uno SPIEGONE di una lunghezza imbarazzante è stato davvero troppo. Sono dell’idea che se un autore ha necessità di più e più spiegoni, per sciogliere i bandoli della matassa, non ha svolto al meglio il suo compito, ed è un peccato perché dalla Maas non me lo aspettavo proprio: è sempre stata troppo brava per ridursi a questo.
A Midgard è l’azione che la fa da padrone; la parte romance viene messa in quinto piano e mi è stato bene, però… però i rapporti sentimentali avrebbero dovuto comunque far battere il cuore anche con uno sfioramento di sguardi, e invece la percezione è nettamente divisa in due: sembra che ci siano personaggi che amano molto (Hunt o Lidia) e personaggi che amano molto meno (Bryce e Ruhn… sarà il fatto che sono fratelli? Ma se li picchiassimo molto forte, che ne dite?).
Hunt agisce totalmente in funzione di Bryce – combatte i propri demoni per lei e cerca di attingere a ogni grammo di forza per sostenerla, pur faticando per non soccombere al terrore e al senso di colpa per la situazione in cui si trovano – mentre Bryce ammiccando gli fa spietatamente capire che è così che ha deciso di fare e che tutti dovranno adeguarsi sennò sono dei caxxoni. MATUTTAPPOSTO? È il tuo compagno predestinato, ha paura di perdere tutto e soprattutto te, grande epica stronza, e lo tratti senza un briciolo della compassione che di solito provi pure per i ratti? Ma pussa via…
Ruhn, uscito di prigione, sembra davvero solo infoiato, ma allo stesso tempo non perdona il passato di Lidia che, gran donna, ha una pazienza che la sottoscritta col cavolo che avrebbe avuto.
Le battaglie sono epiche, la percezione che possa finire tutto da un momento all’altro ti arriva diretta come un pugno, ma anche qui alcuni espedienti sono stati legati al raccontare e non al mostrare e, dato che sono un’amante del show don’t tell, ecco che mi è rimasto in bocca un senso di amarezza.
Vogliamo fare un paio di esempi di questi espedienti? Facciamoli…
Sei in un mondo sconosciuto e di cui non conosci la lingua eeee… salta fuori un “fagiolo” che magicamente ti fa capire e parlare quell’idioma. Ma in che senso, scusate? Ma perché in quel mondo dovrebbero disporre di un fagiolo che consente di fare questo, quando non sanno nemmeno che esistono altri mondi? Un mondo in cui, nella loro serie, hanno impiegato capitoli su capitoli per tradurre una lingua che non conoscevano?
Mah!
L’autrice ha reso gli Asteri troppo potenti di base e iper-potenziati con la magia che rubano al prossimo… e quindi che si fa? Ti inventi una pozione che ti dà i poteri che manco un Super Saiyan. Ma per piacere, suvvia, con un espediente analogo si è resa la protagonista una specie di sanguisuga parassita al pari degli Asteri.
Doppio e triplo mah!
Ci infiliamo il quadruplo mah? Hypaxia scopre questa “pozione” tempo zero, una sorta di antidoto contro degli inibitori che gli Asteri fanno assumere al mondo tramite le falde acquifere, e i simpa della cumpa, Thairon e Ithan, la rompono… rompono TUTTE le fiale! Mandano in vacca il vaccino e quindi tutta una serie di capitoli precedenti completamente inutili. Io mah ma anche io boh!
Non voglio nemmeno entrare nel merito delle armi rubate che non servono a un ciufolo… -_-
Il finale comunque merita, anche se tutto il discorso della luce, buchi neri e roba parascientifica, è molto ma molto tirato per i capelli oltre che incasinato.
P.S.:
Spiacevole ma necessario. Ovviamente cura del testo da Mondadori: non pervenuta. Hanno lasciato pure dei termini in inglese che negli altri volumi delle varie serie erano tradotti, e la traduttrice è pure la stessa. Ma io boh.
Recensione a cura di:
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