Anno 219 a. C. L’esercito romano sta espandendo la sua brama di potere e solo un uomo sembra poterne arrestare l’avanzata: Annibale. Per questo i popoli che vogliono liberarsi dall’oppressione di Roma si uniscono al grande comandante cartaginese, tra di essi le leggendarie Amazzoni. Nei ranghi di questa stirpe di donne guerriere, le cui epiche gesta le hanno rese temibili in ogni angolo del mondo conosciuto, ci sono due sorelle, non solo di spada ma anche di sangue. I loro nomi sono Amistad e Briseide. La guerra cambierà bruscamente il corso della loro vita, sconvolgendo tutto ciò in cui hanno sempre creduto, ma insegnerà loro il potere dell’amore. Il prezzo da pagare però sarà alto: l’uomo che condurrà Amistad alla scoperta di una passione dolce e inaspettata è infatti un romano, il nemico. I due si troveranno così su schieramenti opposti, in una sfida contro il fato che si prenderà gioco di loro. Sullo sfondo, l’eco di una lontana maledizione divina. Le scelte di Amistad saranno difficili da affrontare, a volte persino inammissibili. Ma quando c’è di mezzo l’amore, nulla sembra essere impossibile…
Amistad: La figlia della luna è un romanzo intenso e ben scritto che ci trasporta in un lontano passato fondendo abilmente storia con leggenda. È una storia che, pur avendo le vicende amorose come fulcro, si addentra anche nella guerra e negli intrighi.
Ci troviamo subito immersi nell’ambientazione inconsueta del terzo secolo a. C. quando l’Impero Romano doveva affrontare la minaccia di Annibale.
Le Amazzoni, le mitiche donne guerriere dell’antica Grecia, sono chiamate ad affiancare Annibale e combattono una Roma rapace che rischia, con la sua espansione, di far sparire anche la loro nazione. Le vediamo fiere e disciplinate con i loro bellissimi cavalli, affrontare la vita con coraggio e combattere per loro stesse, per la loro libertà; un coraggio che a pochi è concesso.
Ma come sempre il Fato, gli Dei o come volete chiamarlo, si mette in mezzo e l’Amore non si cura che il suo bersaglio sia parte dello schieramento opposto.
Dopo averla stretta tra le braccia, avvicinò una mano al suo viso, scostandole dietro l’orecchio una ciocca di capelli. Il cuore di Amistad cominciò a battere all’impazzata e una frenesia la colse alla bocca dello stomaco. Si avvicinò e lo baciò con dolcezza.
«Credo che dovremmo restare così per sempre» le bisbigliò lui con affanno, scostandosi appena dal suo viso. «Siamo due anime gemelle che si sono trovate, ma che purtroppo la vita tenta in tutti i modi di dividere.»
Tra battaglie, intrighi e misteri assistiamo al nascere di più di una storia d’amore, nonostante le rigide regole che limitano la vita delle Amazzoni.
Briseide non rispose ma sorrise, fu la cosa più bella che avesse mai visto.
La vedeva come un fiore delicato che non avrebbe mai potuto cogliere.
Era di una bellezza disarmante e la sua fragilità, unita alla forza, la rendeva simile a una dea spartana. Per la prima volta, lei gli aveva sorriso e quel sorriso era tutto per lui.
I personaggi Amazzoni, Amistad, Briseide e Castalia in particolare, sono molto belli e diversi tra di loro, ma allo stesso tempo simili e sorelle oltre la semplice consanguineità, disposte a sacrificarsi per salvare le proprie compagne.
Dall’altra parte gli uomini: Longino il romano, Annibale il cartaginese e il misterioso mercenario Random, sono tanto avvezzi alla guerra quanto poco all’amore, legati da vincoli politici o ancora alla ricerca della sola soddisfazione fisica. Dovranno imparare ad aprire il loro cuore.
Lui l’aveva salvata e guarita nel corpo e nell’anima.
Sensazioni mai provate erano emerse dentro di lei, rivelando una donna che non sapeva di essere.
L’Amistad amazzone e guerriera era adesso affiancata dall’Amistad donna che provava e viveva sentimenti nuovi. Erano queste due le voci che le rimbalzavano in testa quando, sola, poteva lasciare la mente libera di vagare.
Anche se i personaggi sono affascinanti, ho trovato per certi aspetti le loro vicende amorose punteggiate da situazioni poco plausibili, con cambi repentini di atteggiamento. Dove le vicende storiche mi hanno intrigato e ho trovato efficace l’inserimento delle Amazzoni a fianco di Annibale, mi è parso che le coppie inizino litigi o momenti di perdita di fiducia per poi risolverli in un attimo senza un vero motivo.
La sensazione che ho avuto è che la narrazione, da un certo punto in avanti, si pieghi troppo alle esigenze della storia d’amore, intaccando a mio avviso (e so già che le lettrici più romantiche non saranno d’accordo) la coerenza dei personaggi e creando una serie di situazioni simili tra le varie coppie.
Rimane però difficile non affezionarsi ad Amistad, segnata ancora prima di nascere da una maledizione divina e le cui origini si perdono nel mito. Il fato delle gemelle aggiunge un tocco mistico alla narrazione, rendendo la storia da un lato più magica dall’altro potrebbe far storcere il naso a chi a un’ambientazione storica chiede una maggiore verosimiglianza.
Il lettore deve lasciarsi travolgere dal mito fino in fondo, con la fiducia che l’amore può tanto, forse tutto, trascinati comunque da un romanzo scritto in maniera evocativa, ricca ma non difficile e velato di un amore tenero e appassionato senza concessioni alla volgarità, mescolato a un’adeguata dose di battaglie, sotterfugi e segreti da svelare.
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