Sono stato un violento, un picchiatore, un adolescente perso. Poi lei è entrata nella mia vita come un bel sogno, come un incanto e mi ha cambiato. Marcia per me è stato questo: rinascita in un’esistenza sbagliata.
Io sono Ryan Carroll e questa è la mia storia americana.
Sono un violento, un delinquente, un uomo perduto. Lei è entrata nella mia vita come un incubo, pronta a riportare a galla demoni antichi seppelliti sotto strati di fango. Marcia è questo per me: morte, distruzione, qualcosa che devo estirpare se voglio stare al sicuro.
Io sono Stephan Carroll e questa è la mia storia americana.
Sono una bugiarda, una vigliacca; un passato che non ho mai accettato mi ha cambiata per sempre. I fratelli Carroll mi hanno cambiata per sempre. Seppure uno di loro è affetto, tenerezza, l’altro è solo morte, disperazione, buio.
Io sono Marcia Horowitz e questa è la mia storia americana.
Ryan, Stephan, Marcia: quando l’amore diventa oscurità.
Nota dell’autrice: American History 1 è il primo capitolo di una duologia dark dedicata alla storia di Marcia. L’ American History fa parte della Dark Necessities Series (per una maggiore comprensione del testo è necessario aver letto almeno Stolen 1).
Il mio commento a fine libro?
“Noooooo deve esserci ancora una pagina!”
E invece la sadica autrice non l’ha scritta, sigh… quindi Mrs Hurt VOGLIO il secondo libro, DEVO SAPERE… DEVO! Ok dopo questa uscita da pazza mi ricompongo.
Questa è la storia di tre vittime, diventate carnefici a causa di errori non loro e per motivi diversi. In “American History” conosciamo meglio Marcia e Stephan, incontrati in “Stolen” insieme a Shilon, Ethan e Andrew. Se non avete letto “Stolen” vi consiglio di farlo prima di leggere questo romanzo o alcune dinamiche non vi risulteranno molto chiare, senza contare che avreste qualche spoiler.
Marcia è la figlia del Rettore dell’università di New York, è di origine ebrea, ha appena perso la madre a causa di un tumore e sta cercando di salvare suo padre che si è perso nel gioco d’azzardo. Stephan e Ryan sono i figli di Joseph Carrol, un politico di Miami a capo del Potere Bianco, dedito a spaccio, prostituzione e aggressioni varie, e che si diletta a obbligare i figli a essere come lui, odiando tutto ciò che non è BIANCO (parente stretto di Adolfino, insomma -_- ).
Il libro è a pov alternati di Marcia, Ryan e Stephan; inizia con Ryan che narra del suo primo incontro con Marcia, quando era un ragazzino “stupido”, tutto teso a far contento il padre, comportantosi come un naziskin, mentre il fratello, Stephan, è in carcere per l’omicidio di un ragazzo ebreo. Ryan frequenta il liceo e ufficialmente è una testa calda, mentre ufficiosamente vorrebbe solo fare parte della squadra di atletica perché ama correre: gli atleti però sono quasi tutti di colore quindi non è possibile. Dopo aver combinato un bel casino, Ryan finisce dal preside che lo rimprovera e lo obbliga a scrivere un tema sulla notte in cui suo fratello ha ucciso quel ragazzo ebreo. Ryan non ricorda cosa sia successo, quindi gli dice che non può farlo e il preside, per dargli una mano, lo affianca a Marcia (la ragazza è temporaneamente a Miami, per allontanare il padre dalle bische): chi meglio di una bella ragazza ebrea, tosta, può aiutarlo?
“Il tuo orgoglio di maschietto è al sicuro con me; non racconterò a nessuno di questo colloquio. Neppure col pensiero al fantasma di Hitler; vedrai: il buon Adolf non verrà a sapere che uno dei suoi discepoli chiacchiera amabilmente con un’ebrea. Ti terrà in caldo un posticino accanto a lui all’inferno. Però, adesso, dovremmo davvero parlare del tema” aggrotta la fronte in una smorfia seriosa; “forza ragazzone! Caviamoci questo dente”.
Inizia così il loro rapporto, con scontri decisamente divertenti… sì, divertenti, perché Ryan la stuzzica, ma lei riesce a rispondere a tono, non ha paura e ha capito che Nazi-boy è tutta apparenza. Durante la frequentazione obbligata si conoscono meglio, si confidano e iniziano ad amarsi, e voi direte: bene ma dov’è il dark?
Eccolo!
Stephan esce di prigione un anno prima e non è felice della coppia, vuole salvare il fratello dal padre e ha già in mente un piano e Marcia non è contemplata. Dopo tre anni di reclusione, Stephan è cambiato, è morto dentro e vede tutto grigio; in carcere ha subito di tutto ed è disposto a tutto pur di salvare suo fratello, di allontanarlo dal padre e fargli avere una vita normale. Diciamo quindi che si comporta da stronzo – taaanto, ma tanto stronzo – ma per un buon motivo.
Marcia, poi, scappa da Miami e torna a New York, pensando di essersi dimenticata quella brutta esperienza, ma è cambiata e non è più la ragazzina felice di allora. Ormai è un’altra persona, è chiusa, pronta a tutto per aiutare suo padre sempre più indebitato, ma… il passato ritorna ancora più pesante…
“Abbiamo tutti troppe coscienze Tulipano. Una è quella innocente, più trasparente, che pacifica i nostri sensi di colpa e ci porta a ignorare gli istinti animali; quelli feroci, ma forse più autentici. L’altra è la parte oscura, negletta, dimenticata. Reprimi quella parte e sarà la tua fine: verrai erosa nell’anima dall’angoscia e dall’ipocrisia”.
I miei occhi si spalancano sconvolti, stupiti.
Gli credo. Ogni parte di me grida hai ragione.
Io posseggo un lato nero. Il lato che ha manipolato Shiloh, ingannato Thompson, il lato che anela le sue mani su di me.
“Vorrei non averla. Vorrei non avere una coscienza oscura”
Qui la vita di Marcia si incontra con quella di Shilon; se non avete letto “Stolen”, non capirete gli intrecci che ci sono sotto e che sono peggio di quelli di Beautiful.
In questo romanzo vediamo come le colpe dei padri ricadono sui figli, purtroppo: Marcia è vittima del vizio paterno di giocare d’azzardo; Ryan e Stephan son dovuti crescere con un padre nazista che li ha fatti tirati su nel terrore, nell’odio di chi è diverso, e hanno dovuto nascondere la loro parte buona per sopravvivere, mostrando solo il loro lato oscuro. Ma se non sei realmente cattivo la maschera prima o poi cade…
“Ti voglio ancora” sussurra col viso rivolto verso un lato buio della stanza. “Ti vorrò sempre, anche se non ti avrò mai, anche se siamo una cosa sola. Anche se rimarremo nemici per sempre. Ti voglio anche se il mio destino è odiarti. Ti voglio anche se il tuo destino è odiarmi”.
Una storia forte, con personaggi ben delineati e che non sono del tutto cattivi o buoni, poiché ognuno ha le sue zone d’ombra, che escono in particolari momenti; menzione a parte merita Ethan, ecco lui ancora non ho capito se è più cattivo che buono.
Durante la lettura a volte avrei voluto abbracciare Stephan (sì, avete letto bene) e a volte prenderlo a calci, mentre i padri Carrol e Horowiz sono due esseri schifosi all’ennesima potenza, negativi al massimo, per motivi diversi, ovvio, ma non perdonabili.
Una storia con tanto buio, qualche luce che tenta di uscire e chissà che nel prossimo libro non sia proprio la luce a vincere sul buio, perché Stephan, Rayan e Marcia se lo meritano tanto. Sappiate che si parla di razzismo, di maltrattamenti, di minacce quindi non è un libro facile, ma scritto egregiamente.
Recensione a cura di:
Editinga a cura di:
Grazie mille ragazze per la bella recensione…