Un nodo si formò nella gola di Ethan. A differenza della maggior parte delle persone che aveva incontrato nella sua vita, Ethan era riuscito a parlare con Calvin. Si era sentito attratto da lui, a proprio agio e al sicuro. Quando era stato un bambino, aveva pregato ogni notte che Calvin rimanesse sempre con lui. Amava Calvin, lo aveva sempre amato. Solo che adesso era differente. La morbidezza della sua pelle, la pienezza delle sue labbra, il blu dei suoi occhi, la sua risata e il suo sorriso provocavano emozioni dentro di lui che non aveva mai provato prima. Con esitazione, Ethan fece scorrere le dita lungo la mascella. Sei magnifico. Calvin sbatté le palpebre, posando lo sguardo su Ethan.
“Ciao.” La voce di Ethan era a malapena un sussurro, ma fu sufficiente a far nascere un lento sorriso sul viso di Calvin. Quel sorriso prese possesso di qualcosa dentro di lui e lo scosse. Aveva davvero intenzione di rischiare di perdere tutto quello? Ethan fece scivolare la mano su quella di Calvin e la portò al petto, tenendola vicino. “Mi dispiace.”
“Anche e me.” Il sorriso di Calvin si affievolì. “Mi dispiace di essermi arrabbiato così.”
“Mi piacerebbe fare un patto.”
“Okay.” Calvin sembrava perplesso, ma aspettò pazientemente che Ethan continuasse. Era sempre così paziente.
“Non prenderò dei rischi stupidi e tu non ti allontanerai da me quando sei arrabbiato. Non mi piace andare a letto quando sei arrabbiato con me. Ti darò il tuo spazio finché non ti dai una calmata, ma poi parliamo.”
“Lo sai che pezzo di merda orribile riesco ad essere quando sono furioso.”
Ethan si portò la mano di Calvin alle labbra per un bacio, il suo cuore palpitò all’adorabile rossore che lentamente avanzò sulle guance di Calvin. “Le cose tra noi, sono le stesse, ma non del tutto. Dobbiamo farne alcune differentemente. Elaborarle come… una coppia.”
“Una coppia di cosa?” chiese Calvin, genuinamente perplesso. Ethan ridacchiò.
“Sei adorabile.” Baciò la punta del naso di Calvin. “Sai. Una coppia, in una relazione. Fidanzati.”
Calvin aprì la bocca per rispondere, poi la chiuse quando non venne fuori niente. Deglutì, cercando con gli occhi quelli di Ethan. Quando parlò, la sua voce era malferma: “È quello che desideri? Perché lo sai che aspetterò. Per tutto il tempo che ci vorrà, posso aspettare. Lo sai che non ti ho mai forzato a fare qualcosa con cui non ti sentivi a tuo agio.”
“È quello che voglio. Basta aspettare. Anche se non sempre potrei sapere cosa fare.”
“E chi lo sa cosa fare? Pensi veramente che Sloane sappia cosa fare con Dex, la maggior parte del tempo?”
Ethan ridacchiò. “Giusta osservazione.”
“Ci aiuteremo a vicenda. Come abbiamo sempre fatto. Hai ragione. Alcune cose sono cambiate, ma la nostra amicizia, sostenersi l’un l’altro, quella non cambierà mai. Sei ancora il mio migliore amico.”
Ethan si abbassò verso Calvin e lo baciò, il calore si diffuse in lui al sapore del suo partner. Un brivido sostituì quel calore quando Calvin socchiuse le labbra, invitando la lingua di Ethan a entrare. Baciare Calvin era ancora così nuovo, toccarlo anche di più. A ogni carezza, a ogni contatto delle loro labbra, Ethan diventava più audace. Voleva di più, voleva provare ogni centimetro di Calvin. Adorava i rumori che faceva, il modo in cui rabbrividiva sotto il suo tocco, il modo in cui la sua pelle si arrossava e faceva spiccare le lentiggini. Ethan adorava le lentiggini di Calvin. Sparse baci lungo il collo di Calvin e spinse la maglietta di lato per baciargli la spalla. La sua pelle era così soffice e liscia. Ethan spostò giù le mani per accarezzare il braccio di Calvin, prima di fargliele scivolare sotto la maglietta.
Per San Valentino si erano fatti il bagno insieme. Ethan aveva voluto rendere quella sera speciale. Era stato romantico, lasciando petali di colore rosa sul pavimento che conducevano al bagno, dove stava aspettando Calvin in una vasca piena di schiuma, circondato da candele accese. Era stato il suo modo di dimostrare a Calvin che era serio riguardo all’essere più che amici. Quella sera aveva fatto venire Calvin nella vasca, e Calvin aveva restituito il favore dopo che erano usciti da lì. Da allora, si erano procurati l’orgasmo a vicenda, si erano baciati e coccolati, dormito nei letti dell’uno o dell’altro, ma erano stati restii a portare avanti le cose.
Ethan spinse gentilmente Calvin sulla schiena e rotolò sopra di lui, consapevole del suo peso che schiacciava Calvin sul materasso. Aveva sognato di avere Calvin sotto di lui, che si contorceva, che lo implorava di scoparlo. Ethan ricordò il modo in cui Calvin aveva tremato quando, quel San Valentino, gli aveva ordinato dolcemente di venire nella vasca. Doveva ricordare quello. Baciò Calvin, un bacio profondo, appassionato, che dimostrava al suo partner quanto lo desiderasse. Spinse la dura erezione contro la coscia di Calvin, facendolo gemere. Con un sorriso, gli sussurrò all’orecchio: “Mi piacerebbe scoparti.”
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