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Dopo essere sopravvissuta a stento all’attacco di Player 2511, Selene decide di tornare a Detroit con la madre per riprendere le redini della propria vita e tentare di dimenticare Neil, i suoi occhi dorati e il suo atteggiamento contraddittorio. Nonostante ormai si sia resa conto di provare sentimenti profondi per lui, la ragazza ha infatti compreso che Neil non è in grado di lasciarsi amare da nessuno, tantomeno da lei, e che la sua psiche è segnata da cicatrici indelebili che non gli permettono di vivere una vita normale. Tuttavia, quando lo rincontra dopo qualche tempo, Selene si accorge di non poter fare a meno di Neil e di voler provare a stargli accanto lo stesso, nonostante le difficoltà. Il ragazzo si trova così a dover lottare contro se stesso e i suoi mostri nel tentativo di ricambiare Selene, seppure a modo suo. Come se ciò non bastasse, Neil è costretto a stare all’erta, perché Player 2511 è ancora in agguato e determinato ad avere la sua vendetta. Nessuno è al sicuro e la paura è tanta, perché la posta in gioco è la vita stessa.
In questo volume ritroviamo Selene e Neil separati. Dopo lo shock dovuto al comportamento provocatorio e volgare di Neil e a causa dell’incidente, Selene torna a vivere con sua madre. I dubbi e le perplessità, il mistero sul passato del ragazzo, i sotterfugi, gli inganni e le bugie alla sua famiglia tormentano la protagonista e, ancor peggio, l’addolora profondamente che lui sia sparito senza neanche un messaggio.
A distanza di qualche tempo, però, Matt chiede a sua figlia di festeggiare il suo compleanno nella vecchia casa dei nonni e Selene acconsente. In quell’occasione rivede Neil. Non che il suo atteggiamento sia diverso, ma, aiutata da Logan, Selene scopre, finalmente, qualcosa del passato del ragazzo di cui si è innamorata.
Neil è sempre più confuso, i suoi disturbi, i suoi desideri e i sentimenti che prova per la “Bimba” fanno emergere rabbia, paura e insicurezze. Inoltre, una pletora di personaggi ambigui da cui è avvicinato non aiutano a fare chiarezza.
“ Io…Io… non sono in me. Non sono più io, quando tu mi sei vicina. Perché sconfini. Sei il mio oltre, Selene.”
Tra bisticci e separazioni, incubi e insicurezze, Neil e Selene cominciano a aprirsi.
Fino a che Player2511 non gioca una nuova carta, che potrebbe rivelarsi mortale.
Che dire… Ribadisco ciò che ho già detto nella recensione del precedente volume, la lunghezza nuoce alla narrazione, in questo caso. Ed è davvero un peccato, perché alcune idee sono assolutamente originali, ma si perdono nel brodo lungo delle ripetizioni.
Nel secondo volume non c’è traccia del sospetto che hanno sia Selene che Neil, in momenti separati, ovvero che lui stesso, a causa di uno sdoppiamento della personalità, possa essere Player.
Eppure era un ottimo aggancio, così come appare quantomeno strano che lo stesso Player2511 riappaia solo nell’ultimo capitolo.
In questo modo la suspense si stempera fino a annullarsi e la presenza di quell’ombra ha lo stesso effetto di un trucco da prestigiatore: messo lì per stupire, in attesa di un nuovo volume.
Avrei dato tre stelle perché i personaggi hanno sofferto molto di una prosa lenta e ripetitiva. Ne concedo mezza in più per il richiamo letterario a J. M. Barrie e al suo Peter e Wendy, che spero non si perda nel prossimo volume.
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