Editore: Pav Edizioni (11 luglio 2019) ripubblicato in cartaceo
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La paura di un attentato terroristico dell’Isis scandisce i giorni clou del settembre veneziano nel 2014. Una giornalista e un esperto d’arte vivono una settimana da cardiopalma, mentre i riflettori del mondo sono puntati sulla Mostra del Cinema, la Regata storica, la consegna di un premio letterario, la Biennale di Architettura, le mostre e le feste faraoniche nei palazzi veneziani, organizzate in onore degli attori che approdano al Lido in cerca di pubblicità. Il suicidio di una donna, a cui apparentemente non mancava nulla per essere serena, è la molla che spinge la reporter italoamericana, corrispondente per un’agenzia statunitense, a scavare negli ambienti nascosti della società che anima la vita mondana a Venezia e a scoprire un intrigo internazionale. Nello sfondo, c’è una relazione turbolenta tra la giornalista e l’affascinante dirigente della Soprintendenza che tutela il patrimonio artistico della città. Difficile che scatti la fiducia reciproca tra loro, anche quando cercano di uccidere la donna. La trama si snoda nel clima di terrore creatosi fino al 2014, nella città considerata obiettivo sensibile, ma da allora non è cambiato molto, anzi l’allerta è ancora più alta.
Mi stava fissando indolente, arrogante e mi percorreva il viso con gli occhi scuri maliziosi, come se stesse valutando se ne valeva la pena. Un bellissimo, affascinante bastardo con la barba di qualche giorno, trascurata ad arte, che gli incorniciava la bocca da mascalzone. Stava sorridendo, mentre parlava con una donna che cercava di farsi guardare inutilmente. Lui puntava me e pigramente scrutava la folla di giornalisti ed esperti d’arte, invitata per la vernice di una mostra di quadri rubati e recuperati.
Sembrò che attorno a noi il mondo fosse scomparso.
Era passato al tu. Il suo sussurro era una carezza. Dio come quell’uomo ci sapeva fare e … voleva farmelo sapere. Corteggiava spietato in mezzo alla folla e poi con disinvoltura passava da uno sguardo fatale su di me ad un sorriso cordiale verso il mondo. Quella modalità mi piaceva. Ma cosa stavo facendo? Dovevo tornare con i piedi per terra, e, in quel caso, al mio lavoro, al vernissage.
È una giornalista che ha lavorato come freelance in Italia per agenzie inglesi ed americane. Si è occupata di eventi internazionali organizzati nelle principali città d’arte italiane. Ha seguito anche visite di capi di stato e grandi fatti di cronaca di interesse internazionale. Di padre americano e madre italiano, ha vissuto la sua infanzia negli Stati Uniti, dove ora si dedica a scrivere libri. Si è laureata in Italia a Venezia, dopo aver frequentato il corso di laurea in Storia e poi è rimasta nel bel paese come corrispondente. Ora vive in una casa in riva al mare con il suo compagno e una coniglietta dal pelo grigio blu che non si fa mai accarezzare, ma che non vuole mai rimanere sola e quando è felice saltella impazzita. Ama la politica e la fantapolitica, il glamour l’ironia e le belle serate vissute in calde atmosfere.
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