“L’unico modo per combattere l’odio è raccontare le proprie storie personali. Tutti possiamo diventare minoranza.” Dustin Lance Black
When We Rise è una miniserie televisiva docu-drama, in quattro parti, ideata e scritta da Dustin Lance Black. La prima puntata è andata in onda il 3 ottobre su Sky Cinema Uno; gli appuntamenti per le successive tre parti sono per i prossimi martedì dalle 21.15 sullo stesso canale.
Presentata in anteprima mondiale al Roma FictionFest dello scorso anno, racconta la nascita, l’ascesa, le battaglie e le conquiste del movimento per i diritti gay, partendo dai moti di Stonewall [1] del 1969 fino ai giorni nostri. È parzialmente ispirata al libro When We Rise: My Life in the Movement di Cleve Jones.
Narra la storia vera dell’attivista Cleve Jones (raccontata nella biografia My life in the Movement), interpretato da Guy Pearce (L.A. Confidential, Memento), intrecciandola con un racconto corale e generazionale sulle rivendicazioni del movimento LGBT americano, passando anche attraverso l’insorgere e il diffondersi dell’epidemia di AIDS a cavallo fra gli anni ’80 e ’90.
Seguiremo le storie dei tre protagonisti a partire dalla loro adolescenza fino all’età adulta: un giovane Cleve (interpretato da Austin P. McKenzie) che, dopo esser stato ripudiato dal padre psichiatra che ricorrerebbe alla lobotomia pur di “curare” il figlio, cercherà una nuova vita a San Francisco dove militerà nella cerchia di Harvey Milk; Roma Guy (cui prestano il volto Mary Louise Parker – West Wing, Angels in America – da adulta e Emily Skeggs – Salem, Don’t think twice – in più giovane età) che prenderà a cuore la causa delle donne omosessuali escluse dal movimento femminista. Michael K. Williams (The Wire) e Jonathan Majors interpretano invece Ken, reduce dal Vietnam che affronterà la discriminazione razziale all’interno dello stesso movimento omosessuale.
Impreziosiscono il cast il premio Oscar Whoopy Goldberg (Ghost – Fantasma, Sister Act), Rachel Griffiths (Brothers and Sisters, Six Feet Under, La Battaglia di Hacksaw Ridge), Denis O’Hare (American Horror Story, Dallas Buyers Club, Milk) e Rosie O’Donnell (I Flintstones, Amiche per sempre).
[1] Moti di Stonewall – wikipedia.
I moti di Stonewall, chiamati anche nel loro insieme dal movimento gay statunitense rivolta di Stonewall, furono una serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia a New York. La prima notte degli scontri fu quella di venerdì 27 giugno 1969 poco dopo l’1:20 di notte, quando la polizia irruppe nel bar chiamato “Stonewall Inn”, un bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village.
“Stonewall” (così è di solito definito in breve l’episodio) è generalmente considerato simbolicamente il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo. Per questo motivo il 28 giugno è stato scelto dal movimento LGBT come data della “giornata mondiale dell’orgoglio LGBT” o “Gay pride”. Simbolo dei moti di Stonewall è diventata la donna transessuale Sylvia Rivera, che si vuole abbia cominciato la protesta gettando una bottiglia contro un poliziotto.
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