ROZZO. ARROGANTE. STRONZO.
Non c’è dubbio al riguardo, Sebastian Oz Osborne è il miglior atleta dell’università ma anche il più grande stronzo. Un cliché ambulante, sempre pronto a dire sconcezze, un corpo fantastico, uno a cui non frega un cazzo di ciò che pensa la gente.
INTELLIGENTE. ELEGANTE. CONSERVATRICE.
Non si cada in errore, Jameson Clarke può anche essere la studentessa più diligente della scuola, ma di certo non è una puritana. Trascorrendo la maggior parte del suo tempo tra le sacre mura della biblioteca, James diffida di guardoni, atleti e stronzi e Oz Osbourne ha tutte queste qualità. Lei è brillante, sarcastica e il contrario di ciò che lui immagina.
Ogni stronzo ha le sue debolezze.
Lui vuole esserle amico.
Lui Vuole passare del tempo con lei.
Lui Vuole farla impazzire.
Lui Vuole lei.
Fine della conversazione in chat
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Avete presente quando spulciate sugli store in cerca di qualcosa di specifico, che faccia al caso vostro in quel determinato momento della vostra vita di lettrici? Lo so, lo so, non sempre si ha il c… la fortuna di beccare ciò di cui si ha bisogno, eppure a volte accade ed è quanto è successo a me con questo libro. Venivo fuori da una lettura impegnativa, di quelle che a primo acchito non sai neanche dire con certezza se ti sia piaciuta o no, di quelle che ti lasciano scombussolata e con una punta di acidità allo stomaco. In frangenti come questi mi necessita trovare un romanzo che scacci quelle sensazioni, qualcosa di leggero, fresco, divertente ma non stupido, qualcosa di semplice e non pretenzioso, in cui a fare la differenza siano l’ironia e l’umorismo che traspaiano quasi da ogni pagina, dove anche i più tipici cliché sono ben accetti purché vengano maneggiati con intelligenza.
Dunque spulcio, trovo questa nuova uscita, ne leggo la trama – solo quella perché nessuno ha ancora recensito il romanzo a quanto pare – e un po’ per istinto decido di fare click. Ne inizio subito la lettura e…BINGO!
In apparenza, vi potrà sembrare una storia trita e ritrita: il college, l’atleta dal fisico e il sorriso strappamutande, ma con l’indole da str… ehm, co… ahia, cretino (accettabile?), la studentessa brillante e volenterosa che si tiene alla larga dai tipi fighi, ma rozzi. Il fatto poi che tra loro tutto inizi da una scommessa in biblioteca, potrebbe confermare la prima impressione di dejà-vu. Ma bastano poche pagine per smentirla, dal momento che, non appena i nostri protagonisti cominciano a interloquire, ci rendiamo conto di un paio di cosette: uno, le apparenze, a volte anche nei libri, ingannano; due, la frizzante vivacità e la spensierata ironia dei dialoghi e delle situazioni sono non comuni e particolarmente godibili.
E non dovete pensare che il primo incontro provochi un estemporaneo innamoramento, tutt’altro: i due continueranno per un certo tempo a studiarsi, incontrarsi e scontrarsi, finendo per comprendersi, apprezzarsi, e diventare prima di tutto amici, o meglio ancora complici. La storia è costruita con attenzione e cura ai particolari, i personaggi caratterizzati a tutto tondo. Originale e ben riuscita la trovata del wrestler tosto e senza paura, che piange e si dispera nel sonno come il bambinone che è, quando il suo subconscio gli mostra cose che la coscienza non vorrebbe vedere o accettare, spingendolo a modificare l’atteggiamento superficiale e strafottente che è solito assumere.
Insomma, per farla breve, la Ney è riuscita, partendo da uno dei più classici cliché del romance contemporaneo, a scrivere qualcosa di inedito e molto, molto gradevole.
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