Tessa ha deciso di trasferirsi al nucleo Trenta per togliersi dalla testa Raoul, l’uomo irraggiungibile che si è preso cura di lei quando una pandemia ha decimato la popolazione terrestre, ora accentrata in un’unica strada che attraversa l’Europa. Raoul è a capo di un’organizzazione del nucleo Dieci e sta cercando di arginare i danni provocati da un nuovo contagio che si attacca al cervello, nutrendosi di pensieri. Gli umani infettati sono mine vaganti e si comportano come zombie. Tessa ancora non lo sa e si stupisce quando Raoul le invia uno dei suoi collaboratori affinché la riporti indietro. O forse questo amore non è più così platonico?
Jacko è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero. Cosa, di preciso, Raoul metterà a rischio, nel momento in cui deciderà di affidare il caso a un collaboratore che è di strada?
Non sapevo cosa aspettarmi da questo libro… l’ho iniziato un po’ titubante perché Anonima Strega mi aveva abituato a leggere di storie magiche e incantate, di streghe, maghi, demoni, licantropi e del loro mondo fantastico narrato con maestria e, spesso, fra il serio e il faceto. Questa storia, invece, è diversa dal “suo” solito. Diversa nell’ambientazione, diversa nel modo di porsi al lettore, ma in fondo figlia della stessa mano che tanto mi ha fatto sognare, sorridere e piangere (a volte) per le vicende dei personaggi a cui mi ero affezionata.
Ho letto questo romanzo, quindi, tutto d’un fiato, e ho così intrapreso un viaggio insieme ai suoi personaggi, che in qualche modo mi sembrava anche di conoscere, ma che qui, come l’ambientazione, erano un po’ (tanto) trasformati dagli eventi.
Un viaggio.
Un mondo post catastrofe, in cui vivono persone, sopravvissuti, che in alcuni casi non sembrano, apparentemente, avere più uno scopo. Tutto è abbondante e la vita sembra essersi semplificata.
Tessa è “scappata” da una situazione per lei divenuta insostenibile, l’amore impossibile per Raoul, il suo mentore-salvatore. Adesso vive senza arte né parte e senza preoccuparsene poi tanto. Non ha, però, alcuna voglia di affrontarlo, adesso che Raoul vuole che torni da lui. Ed è con questo spirito che inizierà il viaggio.
Jacko è un bravo musicista, ha una vita tranquilla con la sua donna, anche se molto diversa da quella che aveva sognato un tempo, ma non se ne lamenta. Poi accade un evento che, suo malgrado, trasformerà tutta la sua vita e… anche per lui inizierà, il viaggio.
Tessa e Jacko sono due persone molto diverse che si incontrano per caso. E poi per caso si ritrovano a fare un viaggio insieme… un viaggio che le cambia, inesorabilmente, non solo come conseguenza di ciò che accade, ma perché questo viaggio riesce a farle evolvere, inesorabilmente, in persone diverse.
Gli eventi incalzanti che si susseguono durante la corsa si alternano alle riflessioni di entrambi che, a volte, si sovrappongono. E questo permette al lettore di entrare di soppiatto nei loro pensieri riuscendo a coglierne ogni singolo elemento e ogni sfumatura.
E poi ci sono le emozioni, tante, quelle che sperano di provare, quelle che credono di provare e quelle che provano realmente, emozioni che mi sono arrivate e hanno colpito al cuore.
Fra i personaggi che, di volta in volta, hanno accompagnato il viaggio dei protagonisti, la mia preferita è Krista. Eclettica, scanzonata, menefreghista, ma anche comprensiva e intuitiva. Davvero molto interessante!
Insomma, confesso, nonostante l’esitazione iniziale, di avere gradito molto il risultato di questo repentino cambio di direzione che Anonima Strega ha deciso di intraprendere: è stata ironica, appassionante e in alcuni punti oserei dire geniale. Una prova che ritengo abbia pienamente superato, senza nulla togliere al “suo” mondo magico col quale spero possa ancora tornare ad allietarci.
Recensione a cura di: ELPY
Editing a cura di:
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