Reel: un uomo e il suo inferno.
La sua instabilità emotiva e le reazioni estreme gli hanno fatto perdere il club di cui era il Vice e la donna che amava, e ora lotta costantemente coi demoni che gli sconvolgono la mente, aggrappato alla vita, soltanto grazie alla brama di vendetta.
Avery: una ragazza e la sua solitudine.
Dopo un’esistenza completamente dedicata agli altri e mai a sé, la sua determinazione e la sua volontà la conducono alla ricerca dell’unico familiare che le è rimasto, il solo con il quale può condividere la sua tristezza e la sua frustrazione.
Reel e Avery, tenebra e luce, assieme lotteranno per tornare a vivere, superando il confine tra giusto e sbagliato, tra sano e malato.
E questa è la loro follia.
“Madness” (primo libro della serie Viper, spin-off della serie Rebels) rappresenta una di quelle storie che, una volta terminata, vi farà chiedere chi siete, che cosa ne state facendo della vostra vita e, soprattutto, se tutto ciò che ritenevate giusto, normale e sano sia davvero così. Metterà in dubbio il vostro concetto di giusto e sbagliato, il vostro concetto di deviato e normale.
Esiste la normalità? E cos’è, esattamente?
Chi decide cosa è giusto o meno? La moralità comune o il nostro io, l’impulso che ci spinge ad agire in un determinato modo? Magari diverso da quello convenzionale.
Sì, avete capito: prima di leggere questo meraviglioso libro dovete fare un profondo respiro, perché vi spoglierà di qualsiasi certezza.
Aprite la mente e affrontatelo consapevoli che, dietro a ogni parola, a ogni gesto, c’è sempre un motivo. Dietro a quella che sembra follia pura c’è sempre una ragione. Una causa scatenante.
Il libro è scritto perfettamente, e Mary Lin ci stupisce con la sua capacità di farci entrare nella mente dei protagonisti e farci percepire sulla nostra pelle le loro emozioni, proprio come se fossero le nostre. Si capisce che dietro c’è un duro lavoro, un lavoro che ha permesso al romanzo di essere perfetto sotto ogni sfaccettatura.
L’autrice riuscirà a confondervi, a farvi provare emozioni contrastanti, a ridurvi il cuore in brandelli e poi a ricomporlo con una risata o un gesto inaspettato che risulta persino romantico nella sua pazzia.
Ebbene, in questo libro, finalmente, si parla di Reel. Di quell’uomo che molti ritengono un mostro, e che ha già palesato il suo essere deviato nel libro “Fire” della serie Rebels (qui vi voglio rassicurare, perché “Madness” è autoconclusivo e potete leggerlo anche senza aver letto “Fire”).
Reel è uno di quei personaggi che ha rapito il mio cuore fin dall’inizio. Dietro a ogni suo gesto, a ogni sua parola, a ogni suo urlo, sentivo nascondesse altro. E, infatti, è proprio così. Verremo a conoscenza di ciò che cela proprio attraverso le pagine di questo libro che lo vede come protagonista.
Reel è tormentato, nel profondo. L’unica donna che abbia mai amato lo ha tradito e, in cambio, gli ha lasciato solo sofferenza.
Tutti lo hanno sempre tradito, abbandonato. Credeva che lei fosse diversa, invece si è comportata come tutti gli altri. Come tutti gli altri, si è dimostrata falsa e bugiarda, e a lui non resta che convivere con gli incubi che lo tormentano. Incubi e pensieri che lo porteranno alla convinzione che le donne sono tutte uguali, nessuna esclusa. Tutte mentono, tutte vogliono solo approfittarsi di lui e tradirlo.
“Potrei spegnere il bottone che mi ritrovo nel petto, potrei, potrei farlo, ma un tarlo insistente, cattivo, bastardo si insinua nel mio cervello e scava, scava, scava in profondità, sussurrando: «Tradito, ti ha tradito, continuano a tradirti tutti, continui a essere tradito, tradito, tradito. E i tuoi nemici ridono di te, ballano sulla tua tomba».
Cosa posso dirvi per farvi capire quello che ho provato? Come posso convincervi a leggere questo romanzo?
Posso solo dirvi che, a fine lettura, mi sento svuotata di tutto. Dopo tantissime emozioni, dopo tanti sospiri, lacrime e urla di gioia, terminare la lettura è difficile. Difficile perché sono riuscita a capire Reel. Ho compreso il suo impulso di distruggere chi ha intorno. Distruggere per il proprio piacere, per provare qualcosa che possa scuoterlo dall’oscurità che lo avvolge.
Quel qualcuno da distruggere, sorprendentemente, si rivelerà essere Avery. Avery che, con la sua sensibilità e il suo essere una guerriera dei nostri giorni, vi entrerà sottopelle proprio come Reel. Perché, in questo libro che posso definire “maledettamente profondo”, entrambi i protagonisti hanno la capacità di rubarvi il cuore e farvi restare con il fiato sospeso per tutto il tempo. Entrambi hanno la capacità di farvi essere in pena per tutti e due, e gioire per entrambi, e tormentarvi per il loro unico amore.
Non dobbiamo dimenticare che anche Avery soffre. Ha dovuto vivere contando solo sulle proprie forze e ha perso tutto. O, almeno, crede che sia così.
E quando una persona lotta fino allo stremo delle proprie forze e, all’improvviso, si ritrova sola e abbandonata, senza nessun altro a cui appoggiarsi, cosa può fare per restare in piedi?
Va alla ricerca della sua ultima speranza: suo fratello, l’unico con cui potrà piangere e disperarsi, l’unico contro cui potrà sfogare la sua rabbia e le sue paure. Perché anche lui l’ha abbandonata, ma è pur sempre suo fratello.
E, grazie a questa ricerca, si ritroverà nella gabbia di Reel. Una gabbia che la cambierà e, allo stesso tempo, le farà scoprire parti di lei che nemmeno sapeva esistessero.
“Ho sempre adorato correggere gli esseri umani e lei mi regala una squisita sensazione alle dita delle mani.
Nei Vipers, oltre a essere il Vicepresidente, mi sono sempre occupato della disciplina del Club, prendendomi qualche libertà. Ho sempre avuto bisogno di conoscere ogni movimento di ogni singolo membro: controllo assoluto, per non uscire fuori di testa.
Con Avery ho tutti i sensi stuzzicati, ed è una sensazione che non provavo da tempo.”
Avery è per Reel il “caos che ricerco e che so dominare”. È una lotta tra bianco e nero, luce e oscurità. Una lotta continua che non prevede né vincitori né vinti, perché è l’unica cosa che tiene in vita.
Lei è il suo caos. Quel caos che teme e che gli è necessario, allo stesso tempo.
Le fa del male e l’allontana.
Le fa del male e la stringe a sé, combattuto.
La vuole e non la vuole, perché ha paura di essere tradito e abbandonato, ancora una volta.
E lei? Lei non è una donna che subisce. Lei si rimbocca le maniche, lo scuote, lotta con tutta se stessa, perché percepisce ogni sua emozione. Percepisce il suo dolore, la sua pazzia quando l’oscurità lo attanaglia, percepisce ogni grammo della sua disperazione e vuole salvarlo. Non resterà ferma a guardare, non è nella sua indole. Farà di tutto per combattere con e contro di lui, perché sa che dietro alla maschera di un Reel burbero e crudele si nasconde anche un uomo ironico e protettivo. Un uomo che, in fondo, le dà ciò che vuole con tutto se stesso.
E, anche se sa che è sbagliato, lei lo desidera follemente. Perdutamente.
“Mi sono svegliata al grido di un uomo, che mi ha paralizzata al letto.
Urla che mi hanno soffocato per la loro disperazione, e ho tremato insieme a lui.
L’ho sentito gridare, l’ho sentito accanirsi, spaccando qualcosa o tutto ciò che lo circonda; mi ha spinta a rintanarmi sotto le coperte, non perché ne fossi spaventata, ma perché… è stato straziante.
Mi ha trascinata nel suo dolore.
Ho rimuginato su ciò che avrei dovuto fare: rimanere chiusa in camera fregandomene, visto il modo in cui mi ha trattata finora, o aiutarlo?
Ma aiutarlo in cosa e in che modo?
Cosa lo ha ridotto così?”
Reel e Avery sono due anime spezzate. Due cuori infranti che si ritrovano in un momento particolare della loro vita.
Il bello tra di loro sarà la lotta continua, la sopravvivenza e il cambiamento che la loro vicinanza provoca a entrambi. Ma, in tutto questo, dovete essere certi che tra le pagine del libro non troverete solo tormento, ma anche innocenza, lealtà, ironia.
Amore, amicizia, fratellanza.
Inaspettata azione da far restare col fiato sospeso.
«Reel, io… non credo che tutto questo sia normale.»
«E cos’è la normalità, Avery?» domando.
Lascio che una mano scivoli dal suo petto. Percorro con le dita la linea in mezzo ai seni, sul suo ventre, lungo il bordo dei pantaloni stretti ed elastici, fino al fianco.
«Non credo che sia giusto», insiste, stringendo gli occhi.
È solo una carezza, siamo solo due corpi che si toccano appena e lei è soffocata dall’affanno.
«Dimmi cos’è che non è giusto. […] Una parte di te lo vuole con tutta se stessa, direi che è più che giusto.»
«Ma una parte di me dice che è sbagliato. Non posso, Reel… davvero» geme, inarcando la testa all’indietro e poggiandola sulla mia spalla. La mia mano, aperta sul basso ventre, le sfiora il pube contratto di voglia.
«Non pensare. Lascia in un angolo tutte quelle voci che dicono che non devi. Ascolta soltanto me, la mia voce, le mie dita, il mio tocco e la mia voglia di darti un piccolo brivido del quale non riuscirai più a fare a meno.»
Questa è una storia che non ammette pregiudizi. Una storia che vi spoglierà di qualsiasi certezza.
Perché l’amore stravolgerà ogni concetto in cui credevate, anche quello della malattia e della pazzia. Soprattutto quando, grazie al suo caos, vince l’umanità.
Forse.
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