Nel tranquillo paesino di Carriveau, Vianne Mauriac saluta il marito Antoine che si sta dirigendo al fronte. Non credeva che i nazisti avrebbero attaccato la Francia, ma di punto in bianco si ritrova circondata da soldati tedeschi, carri armati, aerei che scaricano bombe su innocenti. Ora che il Paese è stato invaso, Vianne è obbligata a ospitare il nemico in casa sua: da quel momento ogni suo movimento è tenuto d’occhio, lei e sua figlia sono in costante pericolo. Senza più cibo né denaro, in una situazione di crescente paura, si troverà costretta a prendere, una dopo l’altra, decisioni difficilissime. Isabelle, la sorella di Vianne, è una diciottenne ribelle in cerca di un obiettivo su cui lanciarsi con tutta l’incoscienza della giovinezza. Mentre lascia Parigi insieme a migliaia di persone, incontra il misterioso Gaëtan, un partigiano convinto che i francesi possano e debbano combattere i nazisti. Rapita dalle idee e dal fascino del ragazzo, Isabelle si unirà alla Resistenza senza mai guardarsi indietro, non considerando i rischi gravissimi a cui andrà incontro. Con coraggio e grazia, sorretta da una documentazione accuratissima, Kristin Hannah si addentra nell’universo epico della Seconda guerra mondiale per illuminare una parte della Storia raramente affrontata: la guerra delle donne. L’Usignolo racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell’amore e della libertà. Una storia toccante, dolorosa e coinvolgente che celebra la resilienza dell’animo umano e la straordinaria forza delle donne.
La guerra non è fatta soltanto di battaglie e bombardamenti, non è soltanto il dramma di vedere partire (e morire) i propri uomini, i mariti, i figli e rimanere in attesa per anni di qualcuno che forse non tornerà. È anche la vita quotidiana con i beni di prima necessità che mancano, la paura di essere arrestati per chissà quale colpa vera e presunta decisa dall’invasore, il freddo degli inverni senza nessun modo per riscaldarsi.
Ed è questo su cui si concentra il romanzo. Prendendo il punto di vista di due sorelle, Vianne e Isabelle, ci mostra il lato quotidiano della guerra, la battaglia che ogni donna durante la Seconda Guerra Mondiale ha dovuto combattere per rimanere in vita, per mantenere i suoi figli, per arrivare al giorno in cui il conflitto ha avuto termine.
Vianne e Isabelle non potrebbero essere più diverse. Abbandonate dal padre dopo la morte della madre, hanno preso strade differenti nella Francia occupata dai nazisti.
Vianne è madre, moglie devota a un marito forse morto o forse solo prigioniero. Una donna prudente, che ha imparato a non farsi notare troppo, perché attirare l’attenzione del nemico è causa spesso di guai.
Vive la sua quotidianità in paziente attesa di una razione di cibo, in lotta contro il freddo dell’inverno e cercando di crescere il più serenamente possibile la figlia Sophie.
Intorno a lei, le leggi contro gli ebrei hanno cambiato la vita anche di quelli che, fino a pochi mesi prima, erano cittadini francesi come tutti, i vicini di casa e i colleghi, che da un giorno all’altro non hanno più il lavoro e a malapena hanno diritto a ottenere cibo e vestiti.
Nel suo cuore alberga l’angoscia del domani, che nessuno può alleviarle.
Vianne chiuse gli occhi e pensò: “Torna a casa in fretta, Antoine”.
Era tutto ciò che si concedeva, solo quell’unica piccola supplica. Come poteva gestire tutto questo – la guerra, il capitano Beck e Isabelle – da sola?
Avrebbe voluto sognare a occhi aperti, fingere che il suo mondo fosse dritto anziché piegato di fianco; che la porta chiusa della stanza degli ospiti non significasse nulla; che Sophie avesse dormito con lei la notte precedente, perché si erano addormentate mentre leggevano; che in quell’alba bagnata dalla rugiada Antoine fosse fuori a tagliare la legna per un inverno che sarebbe arrivato soltanto di lì a pochi mesi.
Isabelle, sorella minore, è una ribelle. Mentre Vianne è riuscita ad accettare l’abbandono del padre, Isabelle no e manifesta il suo disagio, il suo senso d’inadeguatezza, sfidando le regole delle scuole in cui si trova, comportandosi da ragazzina capricciosa, alla spasmodica ricerca della propria strada, fino ad arrivare a unirsi alla Resistenza e assumere un ruolo al suo interno. Per Isabelle la vita va affrontata con coraggio e un po’ d’incoscienza, prendendo quello che concede senza guardarsi indietro; e questo vale anche per l’amore, che potrebbe essere fugace come un alito di vento, ma non per questo da respingere.
Isabelle era più saggia di quanto fosse mai stata. Ora sapeva quanto la vita e l’amore fossero fragili. Forse l’avrebbe amato solo per oggi, o forse solo per la settimana successiva, o forse finché non fosse stata una donna molto, molto anziana. Forse Gaëtan sarebbe stato l’amore della sua vita… o il suo amore per la durata di quella guerra… o forse sarebbe stato soltanto il suo primo amore. L’unica cosa che sapeva davvero era che in quel mondo terribile e spaventoso si era imbattuta in qualcosa di inaspettato.
E non l’avrebbe lasciato andare di nuovo.
Pagina dopo pagina si vive il dramma di due sorelle che affrontano la vita in maniera del tutto diversa, ma in fondo entrambe le vie sono comprensibili e allo stesso tempo limitate. Il comportamento di Isabelle è pericoloso per sé e per le persone che le sono intorno, ma quanto quello di quello di Vianne è dato dalla paura più che dalla prudenza?
Le conosciamo bene Vianne e Isabelle, le amiamo entrambe, emergono dal libro con forza mentre i giorni passano e il conflitto sembra non avere mai fine.
Ma la guerra, prova dopo prova, le costringerà a rimettere in discussione tutta la loro vita, tutto quello in cui hanno sempre creduto.
Adesso sapeva che nessuno poteva essere neutrale, non più, e per quanto avesse paura di mettere in pericolo la vita di Sophie, d’un tratto ebbe più paura di lasciare crescere sua figlia in un mondo in cui le brave persone non facevano nulla per fermare il male, in cui una donna di buon cuore poteva voltare le spalle a un’amica nel momento del bisogno.
Pur avendo una trama semplice, la storia cattura completamente. Scorre come un film giorno dopo giorno, mentre l’orrore della guerra si fa sempre più immenso e travolge ogni cosa. Ogni piccola luce nella vita delle persone è oscurata da questo male totale, una guerra aggravata dai tremendi propositi del governo nazista. Nessuna certezza può rimanere quando il potere è accecato e anche le cose più banali della vita di tutti i giorni diventano una faticosa conquista.
È un libro drammatico, che impietosamente ti costringe ad arrivare in fondo, alla ricerca di una speranza, di uno spiraglio di felicità e che lascia il cuore straziato dalla vividezza con cui sono narrati gli avvenimenti, non concedendo al lettore un momento per sognare.
Un libro che fa pensare a quello che delle guerre ci dimentichiamo e che troppe persone ancora ora vivono ogni giorno.
Un libro da leggere per non dimenticare.
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