“Si dice che le Sirene siano creature mostruose,
malvagie, incapaci di amare e quindi di
provare tristezza e di piangere.
Ma se è davvero così, allora,
perché il mare è salato?”
Un disastro ambientale ha fatto sì che l’intero pianeta venisse sommerso dagli Oceani. E adesso la Terra, per come la conoscevamo, non esiste più. Qualcuno però, aveva previsto la catastrofe con largo anticipo, e ha costruito in gran segreto una piattaforma navale. Arcan, una città galleggiante che avrebbe garantito la salvezza a un’umanità accuratamente selezionata.
Ma cosa è accaduto alle anime di coloro che non sono stati accolti ad Arcan?
Vi siete mai chiesti perché il nostro corpo è composto in gran parte da acqua?
E se il motivo per cui non abbiamo mai scorto un segno divino nell’alto dei cieli, fosse perché in realtà stavamo guardando nella direzione sbagliata?
Cosa si cela nelle profondità marine?
L’estinzione di una civiltà sopravvissuta grazie al proprio egoismo è vicina, e l’unica specie in grado di salvarla deve la sua nascita, o per meglio dire la sua condanna, ai fondatori di questa stessa civiltà.
Riuscirà l’amore a intrecciare questi due mondi così vicini, eppure così profondamente distanti?
“Il mare è come la vita. Ha profondità abissali e superfici calme, ha voci diverse, a volte rasserenanti, altre volte inquietanti. Nella sua profondità vivono i mostri e le sirene che con le loro improvvise apparizioni rappresentano l’allegoria della vita piena di tentazioni e paure.”
(Romano Battaglia)
Avete presente i pescatori che gettano ami ricchi di gustose esche in attesa che i pesci abbocchino? Ecco, Liliana Marchesi ha fatto la stessa cosa con questo libro, ha gettato diverse lenze e ha aspettato… e io ho abboccato. Forse con un po’ troppo entusiasmo visto che ho iniziato a tampinarla con richieste di informazioni, fino ad avere tra le mie avide mani questo suo nuovo libro. E che libro!
Parto subito col dirvi che l’ho letteralmente divorato, mi è piaciuta la storia, mi sono piaciuti i personaggi, ma soprattutto mi è piaciuto il messaggio, anzi i messaggi contenuti in questo libro.
L’inizio è drammaticamente attuale, potrebbe benissimo succedere al giorno d’oggi; dopo lo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento delle acque, la terraferma scompare, inghiottita dai mari, trascinando l’umanità nei suoi abissi. Ma non tutti muoiono, alcuni si sono salvati grazie alle previsioni di un gruppo di scienziati: i sopravvissuti vivono ad Arcan, una città su una piattaforma in mezzo all’oceano. Ma non sono gli unici sopravvissuti, o meglio lo sono per quanto riguarda la razza umana, tuttavia negli abissi vivono anche le Sirene e i Guardiani. E mentre gli Arcani, o meglio la grande maggioranza di loro, ignora la presenza delle Sirene, queste ultime sanno perfettamente chi essi siano e lo sanno perché tra di loro si nascondono dei nemici.
Atlantide è una sirena, Oliver un arcano, il loro incontro è dettato dal destino, e avviene durante una delle esplorazioni di Oliver alla ricerca della terra emersa dove poter ricostruire quanto distrutto anni e anni prima dal disastro. Apparentemente sono diversi come il giorno e la notte, ma i loro cuori sono simili e complementari, entrambi sono molto più di quello che sembrano. Ma gli eventi precipitano e i due giovani si ritroveranno a combattere fianco a fianco per un mondo migliore, per salvare delle vite e, soprattutto, per salvare i loro cuori e le loro essenze.
Ho adorato Oliver, che rappresenta il meglio che la razza umana possa offrire, così come Atlantide è il meglio delle Sirene e insieme funzionano a meraviglia.
“Le ore passano e l’urlo assordante di un pianeta che non abbiamo voluto ascoltare mette a tacere ogni cosa. Il mondo si sta trasformando in un’immensa distesa d’acqua, scossa da coloro che cercano invano di salvare se stessi e le persone che amano. L’impeto della natura sta soffocando il mondo. Miliardi di anime perdute. E io sono fra queste.”
Il ritmo della storia è alto, mai noioso, pieno di azione, l’autrice sa come mantenere desta l’attenzione.
La storia è intrisa di misteri e di intrighi, e i cattivi sono la perfetta rappresentazione delle peggiori qualità umane: l’avidità e l’egoismo, nonché l’egocentrismo.
La catastrofe iniziale che dà inizio alla storia, Arcan e i suoi esploratori mi hanno ricordato la storia di Noè e la sua arca, gli esploratori come i corvi e le colombe inviati alla ricerca della terraferma. Bellissima e molto originale l’idea di come sono nate le Sirene e i Guardiani.
Altro punto di forza è l’ambientazione: il mondo dopo una catastrofe naturale, le varie problematiche e le sfide per la sopravvivenza.
“In seguito all’inondazione ogni creatura marina si è estinta. Alla fine l’uomo è riuscito nel suo intento. Voleva essere il padrone del mondo? Ora lo è. Ma solo perché è l’unico ad abitarlo.”
Personalmente avrei gradito qualche informazione in più sui due mondi, su Arcan e sulla Corte delle Sirene. Mi sarebbe piaciuto capire come è strutturato Arcan, chi sono gli Arcani Maestri e come sono giunti a quel titolo: sono eletti? Il titolo è ereditario? Idem per il mondo sottomarino. Non sono nozioni necessarie, la loro mancanza non pregiudica la lettura, e nemmeno lascia buchi di trama, però sarebbe stato quel qualcosa in più che avrebbe completato la storia.
È una favola a sfondo ecologista in primis, ma con altri messaggi tra i quali il rispetto per gli altri individui e non fare mai di tutta l’erba un fascio. Una storia che può essere letta da tutti, adulti e non. Consigliato!
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