Chase Summers: un ragazzo d’oro. Una bella ragazza, dei buoni amici e un futuro promettente. Ma nessuno conosce il vero Chase.
Chase Summers ha una lametta da rasoio appoggiata al polso e l’odore dell’addio al suo amante appiccicato alla pelle. C’è una porta nel suo cuore, così spaventosa che preferirebbe morire piuttosto che aprirla, e le bugie che ha utilizzato per tenerla chiusa diventano più deboli a ogni tocco proibito. La vita di Chase è in disfacimento e la decisione di liberare la sua sessualità in segreto ha contribuito a mandare in pezzi la sua mente più velocemente.
Chase ha la possibilità di vivere un amore vero e salvarsi. Può anche aver incontrato Tommy Halloran nel mondo del gay a pagamento – mondo in cui non importa il numero di amanti, l’importante è girare una buona scena – ma se vuole la guarigione che l’amore di Tommy ha da offrirgli, dovrà trovare il coraggio di lasciare l’ombra del passato per la luce del sole. Potrebbe voler dire chiedere troppo a un uomo che ha passato tutta la vita a nascondere il suo vero io. Chase lo sa fin troppo bene: le sole cose che prosperano nell’oscurità di un cuore sono i demoni personali che amano guardarci sanguinare.
Cosa vuol dire essere gay e fare di tutto per non ammetterlo nemmeno con se stessi?
Vuol dire vivere una vita a metà, con sensazioni a metà, con desideri a metà. Vuol dire sentirsi dei pezzi tenuti insieme da una menzogna, mai un intero.
Vuol dire vivere una vita nell’ombra, nascondendo se stessi ai propri occhi, per potersi nascondere meglio anche agli occhi del mondo.
Tutta la vita di Chase, giovane universitario, è così: solo una facciata. Sì, perché Chase vuole altro, ha sempre voluto altro, ma non ha mai avuto il coraggio di rivelare la sua vera natura, nemmeno a Donnie, il suo migliore amico nonché gay dichiarato. Men che meno nei confronti di suo padre, uomo rude, violento, avvezzo al troppo bere, che da sempre lo incolpa per la morte della moglie. Ma la mamma di Chase non è semplicemente morta, lasciando un bimbo di sei anni, perché il suo “andarsene” ha trascinato il piccolo in una spirale di sensi di colpa, di vergogna per se stesso, per quello che è realmente, una vergogna così profonda, così avvinghiante, che Chase non può far altro che negare la sua natura, per sopravvivere.
Per questo Chase cerca di costruire la vita perfetta, per avere un futuro perfetto: una fidanzata, una casa, la laurea in ingegneria, un lavoro, anche se nel suo intimo non può mentire, perché lui sa di volere altro, sa di essere altro.
“Victor/Victoria? Quello in cui una ragazza si spacciava per ragazzo che si spacciava per ragazza?”
Donnie annuì. “Sì, proprio quello. Così lei poteva cantare.”
“E allora?”
“E allora non ti suona familiare?”
Già. Sarei un gay che finge di essere un etero che finge di essere gay. Ci hai proprio preso, Donnie. Dovresti laurearti in letteratura.
La vita di Chase, però, comincia a cambiare quando, dopo essere stato licenziato dal fast food in cui lavorava, per potersi ancora permettere la retta universitaria, decide di fare un provino per una società che produce film porno per gay e viene assunto.
John lo guardò negli occhi: “Sì. Pensi di poterlo fare, ragazzino? Ti senti in grado di metterlo in tiro e mantenere l’erezione davanti alla telecamera?”
Posso fare tutto fintantoché è un uomo a toccarmi. Probabilmente potrei anche volare. Venire davanti a una telecamera cosa vuoi che sia.
Chase fece spallucce e schioccò la gomma da masticare: “Ci voglio provare.”
E con questo aveva finito.
Aveva superato il provino.
La copertura è perfetta, anche perché alcuni dei ragazzi che lavorano sul set sono etero che si fingono gay e quindi Chase potrà esplorare la sua intimità senza tensioni; è accettando quel lavoro, quindi, ed entrando a far parte di quel mondo, che Chase diventerà Chance – un attore porno che riscuoterà molto successo – e si troverà finalmente libero di essere se stesso, di esplorare le sue tendenze omosessuali.
“Allora perché lo fai?”
Perché solo così mi sento libero. Perché così posso toccare chi voglio anche se solo per uno stupido contratto di lavoro. Voglio avere un motivo per stare in mezzo a dei bei ragazzi e non dovermi preoccupare se la mia mano gli sfiora il culo o se il mio braccio indugia sulle spalle un po’ troppo a lungo, non dovermi scusare per la mia fissazione per le ascelle e non dovermi preoccupare di quello che gli altri sanno o pensano di me.
Ma Chase vive una doppia vita: una vera nel mondo reale e una immaginaria sul set. E mentre la fidanzata, Mercy, lo aspetta a casa, progettando il loro futuro, ignara di tutto, accade che un giorno Chase incontri lui, Tommy, meglio conosciuto sul set come Tango. Basta guardarlo negli occhi una volta soltanto e per Chase è la fine. È Amore a prima vista, ricambiato.
Immediatamente i fianchi furono percorsi da spasmi, l’uccello rigonfio si svuotò nel suo pugno. Ma anche mentre tutto era bianco nel pieno dell’orgasmo, mentre si portava la mano, sporca del proprio seme, alla bocca per assaggiarne il sapore, vedeva solo il viso di quel folle dio del sesso e pensava a Tango.
Ed è proprio con Tango, Tommy, che Chase si apre per la prima volta nella sua vita, raccontandogli cose che non ha mai rivelato a nessuno, nemmeno ai suoi migliori amici, nemmeno a Mercy.
Tango scosse la testa. “Naaa, amico. Crescere da solo con mia madre non è stato facile ma non posso lamentarmi. Che tipo è tuo padre? È uno forte?”
Mi ucciderebbe nel sonno se sapesse quello che sto facendo.
“Beh, credo che sia la ragione per cui lei si è suicidata,” rispose senza rendersene conto. Si portò una mano alla bocca, sorpreso. Oddio, l’aveva fatto, aveva ammesso il motivo per cui si era suicidata. Era una delle due cose che non raccontava mai. Mai. E aveva avuto quel tipo di conversazione centinaia di volte, se le ricordava tutte.
Pian piano, proseguendo nella lettura, veniamo a conoscenza della vita di Chase, del suo rapporto con il padre, e in parallelo assistiamo alla nascita del legame con Tommy: un amore prima timido, poi sempre più evidente. E intanto viviamo sulla nostra pelle, in modo quasi fastidioso, il senso di disagio che Chase nutre nei confronti di Mercy, la dolce fidanzata che “si merita di meglio”, ma anche nei confronti dello stesso Tommy, visto che anche “lui merita di meglio”.
“Allora, hai fatto una promessa e questo è tutto? Non la lascerai? Ti prenderai la laurea, la sposerai, farai due virgola quattro figli e per tutto il tempo saprai che il tuo cuore è altrove? Ti scoperai ragazzi per soldi così potrai sapere quello che ti perdi, cosa vuol dire toccare quello che vuoi realmente, ma non ci impegnerai il cuore? Chase!” Tommy si strofinò la mano sul viso e scosse la testa, la voce si spense in un sospiro. “Cristo, Chase, è terribile!”
Questo è un libro complesso, che affronta un tema delicato. È un percorso di conoscenza e di accettazione. È il racconto di Chase/Chance, della sua presa di coscienza tramite il porno, del suo tentativo di trovare uno spazio per respirare al di fuori dell’ombra che lo circonda, dell’ombra che incombe sulla sua anima e sul suo cuore. Ombre del passato – la madre suicida e il padre che lo incolpa della perdita della moglie – e ombre del presente – il suo rinnegare se stesso e il mentire alle persone che ha accanto.
Quello di Chase non è solo un disagio interiore, una disconnessione tra la propria natura e il voler essere qualcosa di diverso, quella di Chase è una rottura completa – dovuta a un passato di ombre e dolore, mai risolto perché mai affrontato – che lo frantuma in mille infinitesimali pezzi aguzzi, che tagliano, voraci, il lettore.
Un buon libro, questo, che spinge molto sul lato emotivo nonostante la presenza dettagliata e ripetuta di scene di sesso, ma che, vista l’ambientazione di sfondo, sono del tutto funzionali alla trama e mai scabrose o pesanti nella loro descrizione.
Un libro struggente, in cui pagina dopo pagina si respira il dolore di una presa di coscienza che viene soffocata in ogni modo possibile, anche estremo; è un libro che a tratti ti travolge totalmente e ti infradicia con la tormentata ricerca di un’anima “a pezzi”, quella di Chase, il cui unico desiderio è diventare un intero, bellissimo e perfetto, senza increspature né pieghe.
Ottima, a mio avviso, la scelta della terza persona con focalizzazione interna più accentuata su Chase, che permette di addentrarsi nel personaggio, senza mai appesantirlo e al contempo permette una visione esaustiva del resto. Interessante anche la struttura dei capitoli in cui si inframezzano flashback e flashforward. È presente qualche imperfezione formale, che non pregiudica comunque la lettura.
È un libro carico di realismo, anche se mai estremizzato, che potrebbe non essere adatto a tutti i palati; di sicuro, dopo i primi capitoli, più introduttivi, è una storia che ti cattura e ti tiene incollata perché devi sapere, e la fine, forse un po’ troppo “edulcorata” rispetto a tutto il resto, dona un grande sospiro di sollievo.
“Sì,” disse Chase, stringendogliela. “Sì. Voglio vivere con te. Voglio vivere con te per sempre. Voglio venire a vivere con te e il gattino Paulie e il nonno gatto Buster e Oliver la tartaruga. Voglio la mia laurea ed essere un ingegnere e capire cosa vuoi essere tu, oltre che il proprietario di un negozio di animali, ma forse puoi essere anche solo quello. Voglio un futuro. Un vero futuro. Non uno ambientato in un film. Voglio un noi.”
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