Lilian Leroy non ha mai desiderato di svegliarsi in una stanza non sua, in compagnia di un uomo completamente nudo che non ricorda nemmeno di avere incontrato. Non ha mai desiderato di finire coinvolta nei giochi di potere che legano suo padre a un misterioso uomo venuto dalla Russia.
Ma ha desiderato lui, Sergej.
Dal primo momento in cui lo ha visto.
Sergej non ha mai desiderato nulla per sé. Ha sempre e soltanto eseguito gli ordini, almeno finché non gli è stato chiesto di fare l’unica cosa che non avrebbe mai voluto: distruggere qualcuno.
Distruggere lei.
Tre uomini. Due donne. Una notte.
La più oscura di sempre. Quella che cambierà le loro vite.
«Muchitel’» sussurrò. “Torturatrice”. Gli lanciai un’occhiata intrigante.
«Iskusitel’» replicai. “Tentatore”.
Sagara, per me, è ormai una sicurezza: quando leggo i suoi libri so già che ne uscirò distrutta e del tutto persa. I suoi personaggi sono così veri, così reali e davvero travolgenti. Lei riesce a renderli tali perché te li presenta a tutto tondo: carattere e pensieri prendono vita nelle pagine dei libri. Le storie di Sagara ti lasciano dentro un vuoto, una volta che le finisci, perché grazie alle sue descrizioni non puoi fare a meno di vivere le scene che narra, in particolare quelle di sesso, e il tutto è sempre condito dall’oscurità. Una volta finito, è davvero dura non pensarci. Il suo modo di scrivere è particolare, tanto che io di solito non leggo questo genere, ma solo i suoi libri.
Lilian è una ragazza davvero in gamba, è figlia di un uomo molto potente, nessuno a Londra fa affari senza chiedere a lui un consiglio; è ricca, eppure lavora e ha preso in affitto un appartamento, perché vuole essere indipendente, anche se suo padre la convince poi a tornare alla loro villa. Lillian ha grinta, un coraggio da vendere, non ha paura di nessuno e ama le sfide, tenendo testa a chiunque.
Anche se avevo fatto del mio peggio per piegarla, Lilian Leroy era ancora in piedi. Sarei morto per avere il suo coraggio. Sarei morto per avere lei.
Sergej è un uomo duro, freddo, un assassino, con un passato davvero orribile da cui non riesce a liberarsi e che è impresso sulla pelle e nel cuore. Ha perso tutto e non gli interessa più di nulla, non prova più nulla: lo hanno plasmato, lo hanno distrutto e poi ricostruito per essere perfetto, ubbidiente, con il solo scopo di fare tutto ciò che gli ordina il suo capo, Dimitry.
C’era un motivo per il quale io e Dmitry eravamo sempre andati d’accordo, ed era perché ciascuno di noi aveva un suo talento particolare. Lui vedeva il quadro di insieme e creava strategie perfette. Io ero il pezzo portante sulla sua scacchiera immaginaria: quello che non avrebbe mai esitato a muoversi come lui voleva e a fare qualsiasi cosa gli fosse stato ordinato. Non facevo domande. Non prendevo decisioni. Non pensavo.
Dimitry è “lo squalo”, sempre impeccabile, preciso, letale. Ha una mente contorta e calcolatrice. Ottiene sempre quello che vuole e non ha problemi a usare ogni mezzo per ottenere ciò che desidera. Ed è proprio questo che fa: vuole a tutti i costi conquistare il potere e per farlo usa Sergej come pedina, per manipolare Lilian.
«Do ut des» citò dal latino, interrompendomi. “Do perché dai”. «È la legge più antica del mondo e vale per tutti i Paesi e per tutti gli uomini. Nessuno concede nulla senza avere un tornaconto. Mi sbaglio, forse?»
Il padre di Lilian, Sebastian, è un uomo d’affari, sì, ma ha un cuore e ama le sue figlie più di ogni altra cosa. Purtroppo è stato costretto a lasciare molte attività in mano alla figlia maggiore, Abbie, che non dà più sue notizie da quando è partita per concludere un affare in Italia. Lilian userà ogni mezzo per capire cosa è successo alla sorella, anche andare incontro al passato di Sergej.
«Non è il tipo di tatuaggio che potresti trovare in un negozio…E che nessuno richiederebbe mai di avere.» «Perché?» Mi guardò negli occhi. Ora non sorrideva più. Il suo sguardo prometteva violenza. Sangue. Disperazione. La lingua gli palpitò appena tra le labbra. Trattenni il respiro, mentre tutto quel che ci circondava svaniva nel nulla. «Perché significa che appartieni a noi.»
Questa storia mi ha rapita, travolta e mi ha lasciato un profondo senso di smarrimento; mi sono ritrovata spesso a immedesimarmi in Lilian, perché è davvero molto forte, mi sono rivista in lei che, con coraggio e tanto carattere, affronta uomini spietati.
«L’amore è il più insidioso dei sentimenti. Offusca i sensi e la mente. Ti porta a fare cose folli e terribili, contrarie persino alla tua stessa natura.»
Infine, un plauso a Sagara che mi ha confermato di essere un’autrice professionale, che cura e approfondisce sempre i temi che affronta, come è accaduto con i tatuaggi, e grazie a lei ho scoperto e imparato molto.
Consiglio questo libro magnifico a chi non ha paura delle emozioni forti, perché ci sono scene abbastanza dure e tratta temi un po’ forti.
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