Alistair St. Clare è una creatura potente. Un raro vampiro. Cammina sul mondo da secoli e conosce molto bene se stesso e il suo posto nel variegato substrato di esseri non umani che popolano la terra, perennemente in conflitto gli uni con gli altri. Da sempre si destreggia sul filo del rasoio di delicati equilibri di potere. Sa bene che lasciarsi ammaliare da due begli occhi dorati potrebbe costargli tutto ma, improvvisamente, il ferreo pragmatismo di una vita svanisce sostituito da un bisogno selvaggio e folgorante.
Alice non è che una semplice piccola vampira in un mondo di lupi mannari. O almeno così pensa. Non sa nulla di sé, solo quello che il vecchio Noan le ha detto da quando si è svegliata, senza un briciolo di memoria di ciò che era. La sua vita si trascina sospesa tra il lavoro al pub, la stramba amica ‘Dhu e un ragazzo carino che le lascia affondare le zanne in lui di tanto in tanto. Questo finché il suo passato non torna prepotentemente a reclamarla.
Alice scoprirà che non c’è nulla di semplice nella sua vita da vampira, che l’uomo dei suoi sogni è un tipo da incubo che non si fermerà davanti a nulla pur di tenerla al sicuro.
Mettete insieme una mezza vampira fragile, ma determinata, un affascinante quanto scorbutico vampiro centenario, dei bellissimi e complicati Fae con un contorno di creature mitologiche come lupi mannari e banshee, il tutto immerso in un mondo fantastico con foreste fatate: ecco la ricetta per una bellissima favola moderna, che ti tiene attaccata alle pagine fino alla fine di questo meraviglioso viaggio.
Come si deduce dal titolo ci sono dei riferimenti alla famosa storia di Carroll, a partire dal nome della protagonista, Alice; anche lei si troverà a scoprire e affrontare un mondo fantastico, ma a tratti terrificante, alla ricerca della propria identità perduta.
In questo viaggio (non proprio volontario) sarà accompagnata da vari personaggi. Ci sarà Alistair St. Clare, un bellissimo vampiro con un bruttissimo carattere, che vuole proteggerla da tutto e soprattutto vuole tenerla lontana da quel mondo magico che, a suo avviso, ha abbandonato la sua Alice… perché lei è sua e su questo non transige.
Alistair l’agganciò per un gomito, fermando il suo scatto isterico. «Nessuna storia, sei mia e basta.» Alice s’immobilizzò, poi sollevò gli occhi nei suoi, i dischi dorati delle sue iridi erano fuoco liquido. Era piccola, dolce e delicata come un fiore in boccio. La sua lingua, però, pungeva: come ogni rosa preziosa aveva le sue spine. «Puoi scordartelo, bello.»
Ci sono i gemelli Fae: Nair, un affascinante e malizioso mascalzone, e Rain, l’altero fratello gentile e pacato; poi c’è il misterioso Mo, un Fae piegato nel corpo, ma con l’anima in cerca di riscatto.
La delicata, ma fortissima Alice sarà al centro di una vera guerra fra regni Sidhe; vecchi livori e oscuri segreti alimenteranno i dissidi tra queste magiche creature, e starà a lei prendere le decisioni, giuste o sbagliate che siano, e cercare di evitare uno scontro.
I personaggi sono caratterizzati davvero benissimo, si riesce a entrare in contatto con loro e a sentire tutto ciò che loro sentono, ed è per questo che anche le interazioni che li coinvolgono riescono a emozionare in diversi modi. Mi sono fatta davvero grosse risate in alcune scene, per esempio, con un certo vampiro che mal sopporta l’ex ragazzo (lupo mannaro) di Alice.
Danny grugnì una risposta sprezzante poi, passando accanto al vampiro, sibilò: «Puzzi di morto!» Alistair sollevò un angolo della bocca nella parodia di un sorriso. «Ma che combinazione, anche tu,» rispose tetro, facendo un passo verso il giovane lupo.
… un lupo mannaro che evidentemente non ha alcun istinto di sopravvivenza…
Alice alzò le mani al cielo e poi incrociò le braccia sul petto, mentre un vampiro dannatamente incapace di stare al proprio posto, si divertiva a rivedere l’arredamento a colpi di mannaro.
Ma non ci sono solo risate e ironia, anzi, non mi vergogno a dire che ho pianto in alcuni punti: la capacità che ha Giuditta di descrivere e raccontare le emozioni ti porta direttamente al centro di esse, coinvolgendoti nello strazio e, in alcuni casi, nell’altissima tensione, anche sessuale, che vivono i personaggi.
Il principe si voltò verso il suo vecchio nemico e sostenne il suo sguardo per alcuni interminabili istanti. Alice trattenne il respiro mentre l’aria si addensava e crepitava per tutto quello che di taciuto c’era tra i due. «Conosci la disperazione, Nairnering?»
«L’ho baciata per mille notti senza fine,» sussurrò il luminoso. Le gemme che popolavano gli occhi del fae grigio sembrarono prendere fuoco e Alice si ritrovò testimone di qualcosa di potenzialmente devastante. Come guardare con i propri occhi due camion in corsa, pronti a scontrarsi l’uno contro l’atro.
Come avrete notato, ho inserito varie citazioni di quest’opera e ne avrei volute aggiungere tante altre, perché a mio avviso questo è un libro talmente bello che merita ben più che una lettura soltanto.
Per il momento non vedo l’ora di leggere il seguito perché, nonostante questa sia una storia autoconclusiva, ci sono personaggi di cui voglio seguire l’evoluzione e sono sicura che mi riserveranno molte soddisfazioni.
Nonostante sia il romanzo d’esordio di questa autrice, posso affermare di non aver trovato grosse “pecche” nella narrazione, forse alcune descrizioni potevano essere abbreviate, ma secondo me questo suo stile riesce a essere molto evocativo e quindi quasi necessario a far immergere il lettore in questo favoloso mondo fatato.
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