“Ora è mia.”
Un biglietto infilzato nel letto con un pugnale, unica traccia di un rapimento.
L’Ankou, il famigerato contrabbandiere, ha catturato l’ingenua Elspet e ha in serbo per lei un’opera di seduzione lenta e inesorabile, un gioco eccitante, pericoloso e irresistibile.
Ma cosa può aver spinto un criminale simile a catturare una fanciulla dolce e sognatrice?
Fergus non riesce a smettere di domandarselo, mentre insegue la sorella conscio di avere a disposizione solo una manciata di ore per salvarla.
Tra antichi segreti e nuovi inganni, castelli in rovina e scogliere battute dal vento, una corsa contro il tempo la cui posta in gioco sono i cuori dei protagonisti.
Due storie d’amore ricche di passione, un’avventura costellata di tradimenti, vendetta e redenzione.
Non poteva negare di sentire disappunto. Era stata certa che Fergus l’avrebbe accompagnata personalmente da zia Prudence. Aveva sperato che durante il viaggio lui le facesse da Cicerone, spiegandole dove stavano andando e cosa avrebbero incontrato lungo il cammino. E invece sarebbe stata costretta a raggiungere la casa della zia con un semplice marinaio, trasportata come una parte del carico della nave.
“Come vi chiamate?” chiese, mentre lui le teneva aperta la porta per lasciarla uscire. “Ankou.” rispose lui, laconico. Elspet si domandò se si trattasse del cognome o di un nome bizzarro; per un istante fu tentata di indagare oltre, ma poi decise di lasciar perdere: in fondo lo aveva chiesto solo per gentilezza e per fare un po’ di conversazione, ma non le interessava realmente… si trattava di un uomo che non avrebbe visto mai più. Mentre gli passava accanto non poté fare a meno di notare quanto fosse alto: la superava di tutta la testa. Era prestante, il che era del tutto naturale considerato il lavoro fisico che svolgeva.
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