Jordan Peterson è un ricco rampollo che gestisce l’azienda di famiglia, cercando di tenerla a galla dai debiti che l’hanno investita con la crisi. Tra gli investimenti in cui Jordan si lancia, c’è un beauty center che andrebbe a sorgere proprio sopra la pasticceria della bella e ribelle Mackenzie, un’irlandese che non ha nessuna intenzione di sottostare al ricatto al punto da incatenarsi fuori dal suo negozio. Quando Jordan arriva sul luogo della protesta litiga subito con Mac. I due, infatti, sembrano proprio non riuscire ad andare d’accordo, ma dovranno convivere con le loro antipatie per trovare una soluzione. E un prelibato cioccolatino potrebbe essere la risposta a tutte le loro domande…
Sono esattamente le 2:30 di notte, ho appena terminato il libro che ho divorato in meno di quattro ore, faccio un profondo respiro e… no, non riesco a trattenere la commozione. Terminare un libro che mi ha fatto sorridere per tutta la durata della lettura è davvero difficile e, per fortuna, ci sono storie che capitano sempre quando ne hai bisogno.
Angela Contini è una di quelle scrittrici che sento sempre l’esigenza di leggere in formato cartaceo. Dopo aver comprato il libro, durante il ritorno a casa, la curiosità mi ha spinto a leggere subito le prime pagine. E quando un libro ti fa ridere già dalle prime righe, sai che non hai sbagliato, sai che è quello giusto e che ti ripagherà di tutta l’attesa. Ti senti subito bene, proprio come se avessi ritrovato la tua migliore amica dopo tanto tempo di lontananza.
L’attesa è stata ripagata e il mio cuore è colmo di dolcezza. Una dolcezza che solo la Contini sa farmi provare, senza essere smielata e da latte alle ginocchia. La sua dolcezza non mi fa alzare gli occhi al cielo, no, punta dritto al mio cuore e mi stende, mi rapisce, mi fa commuovere ed emozionare. Il suo stile è sempre elegante, dolce e frizzante. Un miscuglio che ti fa godere il libro dalla prima all’ultima pagina. Un miscuglio che ti fa sentire a casa.
E io ora mi chiedo: dal momento che ho ancora bisogno di storie del genere, di stili così profondi ed eleganti, come farò ad attendere un nuovo libro di questa scrittrice che sa farmi innamorare ogni volta?
Non ne ho davvero idea, ma ho intenzione di conservare nel mio cuore anche questa storia, quasi con gelosia per quello che mi ha fatto provare.
In questo libro finalmente conosciamo la storia di Jordan Peterson, un uomo che mi ha interessato e incuriosito fin dall’inizio della serie del Vermont. E al suo fianco vedremo la bella cioccolataia Mackenzie Morgan, pronta a tutto per non perdere il suo lavoro a causa di Jordan che vuole vendere lo stabile che ospita la sua cioccolateria, per farlo diventare una beauty farm.
Le prime scene ci fanno già capire come sono i due protagonisti: Mackenzie combattiva, ironica alla mano; Jordan invece lo definiamo con un palo nel culo, severo, indifferente, scorbutico… ma solo a causa delle sue enormi responsabilità, e questo lo scopriremo solo pian piano.
Mi sono piaciute molto le scene dei loro battibecchi, con dei botta e risposta davvero divertenti e che non mi hanno mai stancato. Ogni dialogo fa comprendere la sfacciataggine e la testardaggine di Mackenzie, il suo essere capace di tenere testa a un uomo che si crede quasi il padrone del mondo.
Ma, in fondo, è davvero questo che fa Jordan? Crede davvero di essere così ricco da poter fare qualunque cosa, o ciò che fa è solo per il bene degli altri?
Il suo lavoro comporta sacrifici, impegni, preoccupazioni e, questo, non gli permette di godersi appieno la vita.
Mackenzie però gli permetterà di lavorare e divertirsi insieme, gli farà scoprire quante cose si stava perdendo e come riuscire a farle tutte, senza sentirsi in colpa e senza tralasciare ciò che è importante. Ma lui non è abituato alla pazzia di questa donna, non è abituato a non avere tutto sotto controllo, e per questo Mackenzie scombina tutti i suoi piani.
«Sei così bella Mackenzie, con quell’aria da fatina dolce e incompresa. Sei portatrice sana di sesso e lui lo ha capito standoti sempre così vicino. È un uomo, capiscono molto poco e quel poco che capiscono, di solito, riguarda solo il sesso. Ha reagito male perché non se lo aspettava e si è difeso nel modo peggiore, sempre per il fatto che è solo un uomo. Limitato per definizione. Sono certa che gli piaci, ma tu sei… troppo vulcanica per quelli come lui. Vorrei dirti buttati, nel suo letto se vuoi, ma non lo farò, perché se ci provi, da questa storia ne esci rotta solo tu. Lo so… lo so… la storia dell’anima gemella, lo so, le mie teorie. Ma stavolta meglio che rimangano solo teorie.»
Mackenzie gli fa perdere il controllo, gli fa dimenticare chi è davvero, così tanto da lasciarsi trascinare e desiderare abbracciare una donna di slancio, senza pensarci su due volte.
E la donna è una rossa, pazza Mackenzie, con cui collaborerà lavorativamente per cercare di riportare a galla la sua azienda.
“All’improvviso, senza preavviso alcuno, o nessuno che io abbia saputo interpretare, Mackenzie solleva una mano e infila le dita tra la mia barba, accarezzandola. È la fine. È la fine del mio autocontrollo, la fine della consapevolezza di essere un bravo ragazzo. La fine.
La sua bocca è troppo, troppo vicina. Il suo corpo troppo attaccato al mio. I suoi capelli troppo rossi. Le sue mani troppo presenti sul mio viso. Perdo me stesso e mi perdo tra le sue labbra. Mi accoglie con un gemito strozzato e, quando sento la sua lingua accarezzare la mia, è come se fossi di nuovo su quel dirupo, come se mi stessi lanciando di nuovo in acqua, ma non affondo mai, non affondo. Resto in aria e volo.”
Insieme li trovo estremamente adorabili, e tutto soprattutto merito di Mackenzie che riesce persino a far aprire Jordan, così tanto che lui le rivelerà i suoi sogni, le sue vere aspirazioni, tutto ciò che non ha mai osato dire ad alta voce, per le solite responsabilità.
All’inizio, lo ammetto, non ero convinta della storia che si stava sviluppando. Sentivo la mancanza di qualcosa, la mancanza di ciò che ho provato soprattutto nel secondo libro della serie, in cui ho amato follemente i protagonisti. Però, poi, a un certo punto ho ritrovato la Contini che sa come rapirmi e farmi provare dolcezza anche solo con poche frasi, poche scene, e ho capito che, nella loro diversità, tutti i protagonisti di questa serie sono speciali. Anche Jordan e Mackenzie.
Jordan è unico nel suo genere, ha solo bisogno di essere spronato. Ha bisogno della persona giusta, ha bisogno di qualcuno che finalmente accetti la sua capacità di amare senza SE e senza MA, donando tutto se stesso, tutto il suo cuore. Ha bisogno di qualcuno che lo sproni a essere chi vuole davvero, e vivere davvero, e non esistere soltanto.
E poi, care lettrici, come si può resistere alla folle Mackenzie? A volte, nelle sue battute e azioni, mi ci sono rivista persino io.
È una donna che anche nei momenti di sconforto ha la battuta pronta, magari inopportuna, ma io mi sono ritrovata a sorridere di continuo soprattutto grazie a lei.
Avevo proprio bisogno di una storia del genere, leggera e frizzante, con un tocco di profondità, e la Contini ha saputo accontentarmi anche questa volta.
Non mi resta che inchinarmi di fronte a tanta bravura e terminare la recensione con solo una parola: grazie.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Sono io che dico grazie a voi. Grazie di avermi scelta e apprezzata ancora una volta ❤