I sogni son desideri. Ma i miei incubi sono diventati la mia ossessione
Si chiama Michael Crist. È il fratello maggiore del mio ragazzo ed è come quei film dell’orrore che guardi coprendoti gli occhi. È bellissimo, forte, e assolutamente terrificante. È il campione della squadra di basket del suo college e ora è diventato un professionista. Non mi vede neppure. Ma io l’ho notato. L’ho visto, l’ho sentito. Le cose che ha fatto, i misfatti che ha nascosto. Per anni mi sono mangiata le mani, incapace di distogliere lo sguardo. Ora sono all’università ma non ho smesso di osservarlo. È un pessimo soggetto, e non so quanto ancora riuscirò a tenere segrete le cose che gli ho visto fare.
Si chiama Erika Fane, ma tutti la chiamano Rika. È la ragazza di mio fratello ed è sempre in giro per casa nostra, sempre a cena con noi. Abbassa lo sguardo quando entro io, e quando le sono vicino è come pietrificata. Riesco sempre a percepire la sua paura, e anche se non possiedo il suo corpo, so di avere la sua mente. È l’unica cosa che voglio. Almeno finché mio fratello non si arruola, e io trovo Rika da sola al college. Nella mia città. Indifesa. L’occasione è incredibilmente allettante. Perché tre anni fa per colpa sua alcuni miei amici sono finiti in prigione, e ora sono usciti. Abbiamo aspettato. Siamo stati pazienti. E ora tutti i suoi incubi stanno per avverarsi.
Romanzo ad altissimo potenziale, aspettative alle stelle, risultato non ottimo, bensì discreto.
Andiamo per gradi.
La storia verte su un passato, una colpa di cui Rika, la protagonista si è macchiata anni prima e che ha portato alla distruzione interiore dei quattro personaggi maschili, i Quattro Cavalieri.
Damon Torrance, figlio di un magnate della stampa. Kai Mori, figlio di una signora dell’alta società e di un banchiere. William Grayson III, nipote del senatore Grayson. E Michael Crist, figlio di un imprenditore del settore immobiliare. Il loro potere stava nel fatto che avessero un seguito, e nel fatto che di quel seguito non gliene importasse nulla.
Questo episodio ha portato all’incarcerazione di Damon, Kai e Will e viene narrato durante l’intero romanzo. Sin dal principio il racconto è ricco di suspense in quanto non è immediata la comprensione di ciò che è realmente accaduto. Tutto si articola nei capitoli con i POV del passato, sviluppati, devo ammetterlo con abile maestria. Le parole utilizzate, gli avvenimenti sono carichi di intensità, sia a livello emotivo, sia a livello di carica sessuale.
A capo della ricerca della vendetta da parte dei tre amici appena citati, vi è Michael, il protagonista di questo episodio della serie. Lui si crede il vero colpevole di tutto ciò che è avvenuto perché a causa della sua folle attrazione nei confronti di Rika, i suoi tre amici sono finiti in prigione. E l’amicizia maschile, a quell’età è più importante e più forte di qualsiasi cosa al mondo, al punto che lui giurerà odio eterno e architetterà un piano diabolico per spogliare Rika (la frase è letterale, ma non solo!) di tutto ciò che ha: ricchezze, famiglia e dignità.
Nel cuore di Michael non vi è solo odio però; sin da piccolo gli è stato impedito di avvicinarsi a lei perché Rika è destinata a diventare la moglie di suo fratello minore, Trevor. Ma, si sa, ciò che ci viene tolto, ciò che ci è impossibile avere è quanto bramiamo, desideriamo, ciò che più ci far perdere la testa…
Tutti i protagonisti, infatti, sono figli di papà, sono ricchi e credono che l’interno mondo sia ai loro piedi, ma attraverso il punto di vista di Michael, comprendiamo come questo mondo, in cui tutto viene loro concesso, in cui il cognome che portano può servire ad avere una vita senza problemi, sia una pura illusione. Rika è un animo tormentato, una ragazza che vuole vivere e sentirsi viva, che vuole liberarsi dal giogo di una società che vuole vederla sposata al Crist sbagliato e vivere come una donna senza spina dorsale.
Nella mente del protagonista, nel momento in cui comprende quanto lui e Rika siano simili, scatta qualcosa (che verrà spiegato solo alla fine, ed è apprezzabilissimo il fatto di scoprirlo solo nelle pagine finali) e che lo porterà a sfidarla a oltrepassare i suoi limiti, a fare in modo che gli altri non possano permettersi il lusso di dirle chi deve essere e come deve comportarsi. A vivere, insomma, secondo l’unica regola che lui stesso si è imposto: sii fedele a te stesso e non ti curare degli altri.
Rika era molto simile a com’ero io alcuni anni prima. Confuso, in gabbia, corruttibile. La lezione più importante che si impara nella vita andrebbe imparata il prima possibile. Che non devi vivere nella realtà che qualcun altro ha inventato. Non devi fare niente che non vuoi fare. Mai.
Senza i fatti di quella notte, non l’avrei sfidata. Non avrebbe imparato a essere forte e combattere o a essere fedele a se stessa e salvarsi. Non saremmo stai incollati palmo a palmo, cercando di buttare a terra l’altro, e non ci saremmo trasformati nelle persone che eravamo diventate.
Questo duplice conflitto interiore ci accompagna in tutto il romanzo, Michael e Rika dimostrano quanto i loro caratteri siano forti e ostinati. La vendetta e l’odio profondo nulla possono in confronto al desiderio di emancipazione e libertà, e soprattutto nulla possono contro la passione, il desiderio e il coinvolgimento mentale di due animi tormentati. Ed è proprio questo il bello di questo romanzo, il mettersi continuamente in discussione.
Rika comprende che Michael è il carburante che le fa scorrere il sangue nelle vene, nonostante lui procrastini il desiderio di piegarla alla sua volontà. Detto ciò, grazie al fatto che lei, anni prima è stata “corrotta” dai suoi insegnamenti, riesce a tenergli testa e, a mio avviso, è proprio questo il motivo per cui Michael non riesce definitivamente a spezzarla. Sono fatti della stessa pasta, spiriti lontani e affini, non possono fare altro che attrarsi, cercarsi e fondersi fino a diventare un unicum.
Era tutta la mia vita, mi sentivo completamente viva solo quando lui mi era vicino. Sapevo che con lui non ci sarebbe stato niente di semplice, ma sapevo anche che senza di lui non ci sarebbe stato niente per cui valesse la pena vivere.
La tenacia di Rika, il suo essere libera da ogni costrizione sociale, la sua dimostrazione d’amore incondizionato anche dopo tutto ciò che è successo, strega Michael, il quale, in suo pensiero, riconosce i suoi sentimenti per lei, pur rimanendo se stesso.
Questo voleva dire che mi sarei innamorato di lei, l’avrei sposata, per esserle fedele sempre, per vivere giorni tutti uguali in questa periferia del cazzo? No. L’avrei fatta incazzare, sarei stato scontroso con lei, sarei stato per lei un incubo tanto quanto un sogno. Ma dopo quasi diciassette anni di attrazione per lei, una cosa la sapevo. Le avrei sempre girato intorno.
Ma i Cavalieri potranno mai permettere che una donna si intrometta fra di loro? E quando un uomo si trova dinanzi al bivio Amore/Amicizia cosa sceglierà?
Non posso spoilerare, ma posso dirvi che l’ultimo 20% del libro è stato un susseguirsi di emozioni intense e bollenti, che non vedono solo Rika e Michael come protagonisti, ma anche Kai, Will e Demon (non vedo l’ora che esca il libro su Kai, mamma quante cose avrà da dirci questo sensualissimo quanto sofferente ex carcerato).
Sono pronta per il voto? No.
Purtroppo un libro non è fatto solo dal suo contenuto, ma dal titolo, dalla grammatica, dalla fluidità della narrazione, tutte cose di cui la Douglas è inconsapevole, dato che quanto ho appena descritto non è nelle sue mani.
In prima analisi, il titolo italiano dato a questo romanzo uccide il libro. Nella versione originale si chiama “Corrupt”, corrotto, e tutto gioca intorno al tema della corruzione. Chi ha corrotto chi? Quali ambiti del nostro animo possono essere corrotti e quali no? E quindi, che ci azzecca “Il mio sbaglio più grande”?
Secondo punto, il libro è pieno zeppo di refusi e errori (“respinge4re” e “no, non avresti dovuto venire” in primis); alla modica cifra di 5.99 euro, io pretendo che il libro sia immacolato, scorrevole, perfetto, mi deve anche fare il caffè! Soprattutto, in virtù del fatto che nella versione originale, il libro costa 91 centesimi! I continui refusi spezzano il ritmo, lo rendono poco fluente e per certi versi anche antipatico.
Non dico che non consiglierei il libro perché non sarebbe corretto nei confronti dell’autrice, ma una cosa posso dirla: approfittate delle offerte, perché al momento, il costo, ops il gioco, non vale la candela.
Recensione a cura di:
Editing:
Voto:3.5 su 5
Sensualità: 4 su 5
Violenza: 2 su 5
Premetto che io non ho ancora letto questo libro né gli altri della Douglas. Mi attengo semplicemente alle considerazioni di molte altre lettrici che tessono le lodi di questa autrice.. Vorrei sapere se questa recensione si riferisce alla lettura del testo originale o alla traduzione italiana? Perché in questo caso, la responsabilità non sarebbe da imputare all’ autrice ma esclusivamente alla scarsa traduzione e alle case editrici che, come spesso succede, danno titoli che non ci azzeccano proprio con l’originale.. 🤗
Ciao Donatella.
La recensione si riferisce al testo tradotto, ma come dice Holly stessa: “Purtroppo un libro non è fatto solo dal suo contenuto, ma dal titolo, dalla grammatica, dalla fluidità della narrazione, tutte cose di cui la Douglas è inconsapevole, dato che quanto ho appena descritto non è nelle sue mani.”
Con queste parole e le seguenti si riferisce all’inaccurata – ahinoi – traduzione fatta dalla casa editrice.
🙂