Pauline ha un brillante futuro che l’aspetta. Dopo anni di studio e di sacrifici è riuscita a realizzare il suo sogno e diventare medico. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno sul tavolo operatorio avrebbe ritrovato il suo vecchio amico d’infanzia che per tanto tempo l’aveva fatta soffrire? Come ci si comporta con un uomo che credeva un delinquente e che invece ora scopre essere un gendarme della polizia giudiziaria ferito in un’operazione sotto copertura?
Stefan ha lottato tutta la vita, ha commesso molti errori ed è caduto troppe volte. Ma si è sempre rialzato e ora ha trovato il suo equilibrio. Fa il lavoro perfetto per lui ed è sereno, almeno finché tra la mascherina e la cuffietta del medico che lo assiste ritrova gli occhi azzurri e sorpresi di Pauline. Ce l’ha fatta! La sua piccola pestifera amica d’infanzia si è trasformata nella donna che ha sempre voluto essere.
Quello che Stefan non sa è che Pauline è da sempre invaghita di lui e che le ha provate tutte pur di dimenticarlo.
Quello che Pauline non sa è che Stefan non si è mai considerato alla sua altezza e l’ha sempre pensata irraggiungibile.
E se fosse arrivato il momento di smetterla di nascondersi e di provare a conoscersi davvero? Perché la vita riserva sempre delle sorprese e forse entrambi la persona giusta l’hanno già incontrata, devono solo afferrarla e tenerla stretta.
Spin-off della serie Six Senses, questo nuovo romanzo della Cudil racconta le vicende degli amici di Cedric e David, protagonisti di Solo la tua carezza. Chi ha già letto la serie principale ritroverà in questo stand alone molti dei personaggi già conosciuti nel suddetto libro, in particolare Pauline e Stefan, di cui si narra la storia.
Brevemente: al presente Pauline è un giovane medico anestesista, Stefan un agente sotto copertura che viene ferito in servizio, ricoverato e operato nell’ospedale in cui lavora Pauline. In questa occasione si rivedono dopo ben 5 anni, e attraverso continui flashback, che si alternano al presente, ci viene narrata la loro storia passata, contemporaneamente allo snodarsi delle attuali vicende.
Sapete che non amo raccontare la trama del libro, ma stavolta qualcosa in più devo dirla, perché ogni evento è strettamente correlato alla loro amicizia passata, e uso volutamente la parola amicizia, anche se non sarebbe la più indicata in questo caso. Ovvero, i due si conoscono da bambini e si sentono subito legati l’uno all’altra in maniera speciale, ma vuoi per la giovanissima età, vuoi perché fin dall’inizio Stefan non si è mai sentito all’altezza di lei, lasciano che il loro rapporto rimanga sui binari dell’amicizia. Pauline in realtà sa di essere innamorata di lui, ma davanti alle tante cavolate commesse da Stefan decide di guardare avanti e di cancellarlo dalla sua vita. Stefan da parte sua, dopo l’ultimo scontro verbale con Pauline, che riesce a scuoterlo psicologicamente, decide di dare una svolta alla sua vita di piccolo delinquente e passare dalla parte della legge.
Questi dunque i presupposti da cui si sviluppa poi la loro storia, dal momento in cui si ritrovano in ospedale, con Stefan steso su un tavolo operatorio. E qui mi fermo, ma in realtà il romanzo è solo all’inizio. Entrambi i protagonisti hanno bisogno di tempo per conoscersi di nuovo, per prendere consapevolezza dei sentimenti fortissimi che li legano, e sebbene ognuno di loro continui a vivere la propria vita, lavorativa, sentimentale, sessuale, su binari apparentemente paralleli, al bisogno si cercano e ci sono sempre l’uno per l’altro, anche se in qualità di soli amici. In realtà, più che di una storia d’amore, si tratta della storia di due vite, di due percorsi, che porteranno entrambi a maturare, a riscattarsi e a superare paure e timori: quelli di lei di essere considerata davvero solo un’amica da Stefan e di essere respinta; quelli di lui di sentirsi inadeguato, non degno di essere amato da Pauline. Un lungo, lungo viaggio che porterà due anime, da sempre destinate a stare insieme, alla presa di coscienza finale e a un epilogo dolcissimo.
Per concludere, ritengo Aspettavo solo te un buon libro, che meriterebbe una revisione più accurata, a causa di alcune imprecisioni grammaticali presenti nel testo. Un libro che consiglio soprattutto a chi ama le storie che si sviluppano lentamente, in tempi lunghi anni e anni in questo caso specifico. Mi sento di specificarlo, essendo la lentezza della narrazione una caratteristica che non è apprezzata da tutti i lettori, e a voler essere sincera fino in fondo temo di far parte io stessa di quei lettori, per cui il mio giudizio complessivo potrebbe essere stato influenzato dal mio gusto personale.
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Grazie mille per la recensione! 😃