Buongiorno Feelers, siamo felici di ospitare oggi Agnes Moon, poliedrica e talentuosa autrice di romanzi MM, con la quale parleremo dell’adattamento teatrale del suo romanzo “L’Acrobata, The Acrobat” che vedrà il suo debutto sul palcoscenico dell’Unifaun Theatre di Malta a febbraio del 2019 (dal 9 al 24). Spettacolo approvato dall’organizzazione governativa Arts Council Malta.
Prima di tutto, però, ci sembra giusto scoprire qualcosa in più di lei. Agnes, raccontaci qualcosa di te, cosa fai nella vita “reale”, per intenderci: cosa fai quando non scrivi?
Buongiorno Feelers, è un vero piacere essere qui con voi e poter parlare della meravigliosa opportunità che Adrian Buckle, il Direttore del Unifaun Theatre di Malta, mi ha regalato. Cosa dire di me? Sono una donna felicemente sposata con un uomo dalla pazienza infinita, ho due figli umani e due pelosi… e indovinate chi mi dà meno preoccupazioni? Purtroppo non posso dedicarmi alla scrittura il tempo che vorrei, visto che il mio lavoro “vero” mi tiene molto impegnata, lavoro che non potrebbe essere più distante dal mondo artistico. Infatti sono Agente di Polizia, ed è per questo che, quando ho pubblicato il primo romanzo, ho preferito utilizzare uno pseudonimo. Sono una lettrice onnivora da qualche anno votata al genere MM, ma nel mio passato non mancano romanzi di fantascienza, fantasy, thriller, horror, classici… insomma, diciamo che non mi sono fatta mancare niente!
La scrittura è una passione che hai sempre avuto, e se sì quando hai deciso di pubblicare un romanzo? E perché proprio di genere MM?
Ho sempre amato mettere nero su bianco storie e pensieri, ma l’idea di scrivere un romanzo vero e proprio è arrivata all’improvviso, circa tre anni fa. Mi sono innamorata del genere MM, ma a quel tempo ce n’erano pochini in giro, così ho deciso di scrivermene uno da sola. Una volta scoperto che potevo pubblicarlo senza avere alle spalle una CE, ho deciso di provare. Non è stato facile e ammetto che all’inizio si è trattato più che altro di un gioco, ma quando il mio romanzo d’esordio, “Come rapire un Alpha e vivere felici”, ha ricevuto una buona accoglienza, ho deciso di continuare questa magnifica avventura.
Parlaci dei tuoi libri, ma in particolar modo de “L’Acrobata”.
Ho sempre avuto una predilezione per l’urban fantasy, infatti “Come rapire un Alpha e vivere felici” è ambientato in una cittadina di nome Stockton Town, dove risiede un branco di mutaforma. La serie che ne è seguita si intitola “I lupi di Stockton Town” e oltre al primo capitolo, è composta da altri due libri: “Lo strano caso del barista scomparso” e “L’ombra del lupo bianco”.
In seguito ho preferito cambiare… non genere, ma creature! Amo i vampiri e per questo ho deciso di dedicargli la serie “Legami di sangue”, pubblicando “L’Acrobata”, un romanzo che ha una storia piuttosto particolare. Infatti, la trama è nata dopo la scelta dei protagonisti e si è sviluppata intorno a un personaggio in particolare. Liam è un ragazzo scaltro e sfrontato, con un passato pesante alle spalle e delle incredibili doti atletiche che gli permettono di introdursi in qualsiasi abitazione, facendogli guadagnare il soprannome di Acrobata. Da lì, il suo incontro con il misterioso Vincent. In un primo momento avevo pensato che Liam potesse essere un mutaforma aviario (una gazza, per la precisione), in seguito ho preferito non spoilerare subito l’ambientazione fantasy, creando una storia (spero) originale che racchiude in sé un mix di avventura, romanticismo, bollenti scene hot e un pizzico di humor che non guasta mai. A quanto pare devo esserci riuscita, visto che la sua traduzione in inglese “The Acrobat”, ha incuriosito il produttore Adrian Buckle. Per dovere di cronaca, i libri della serie “Legami di sangue” sono: “L’Acrobata”, “Legami di famiglia”, “In trappola” e “Polvere d’Oscurità”.
Circa un mese fa, infine, ho pubblicato il mio ultimo romanzo, un time travel che mi sta dando grandissime soddisfazioni e che si intitola “Due passi nel futuro”.
Perché secondo te “The Acrobat” è stato scelto per l’adattamento al teatro? Raccontaci come è andata e cosa hai provato quando hai ricevuto la notizia.
Indubbiamente ha giocato a mio favore la decisione di farlo tradurre in inglese, il mercato estero (specie quello anglofono, con centinaia di pubblicazioni MM contro le quali competere) è davvero ostico, tanto da farmi desistere (per il momento) dal tradurre gli altri libri della serie, MA è proprio leggendo “The Acrobat” che il produttore Adrian Buckle, direttore del Unifaun Theatre di Malta, ha deciso che potesse essere adattato per il palcoscenico.
Il nostro primo incontro è stato a dir poco comico: lui mi ha contatto per chat informandomi che desiderava utilizzare il mio romanzo per un suo progetto, e a me è preso un colpo perché pensavo volesse scrivere una fan fiction sui miei personaggi, e non ne capivo il motivo. Quando ci siamo spiegati meglio, sono caduta dalle nuvole. La mia prima reazione è stata d’incredulità, poi ho pensato che qualcuno mi stesse facendo uno scherzo, infine mi sono resa conto che era tutto vero e che quello che Adrian mi stava proponendo era il sogno segreto di ogni scrittore.
Dire che sono entusiasta per questa magnifica opportunità significherebbe ridurre le forti emozioni che provo al riguardo. Sono stupita, felice, orgogliosa e un po’ impaurita! Ammetto che mai e poi mai avrei immaginato che mi potesse accadere una cosa del genere. Il progetto sta andando avanti, lo script è già pronto, il cast selezionato e abbiamo la data della premiere, che avrà luogo nel febbraio del 2019. Spero che tutto vada come deve andare, ma ammetto che già sapere che “The Acrobat” è stato scelto è motivo di orgoglio e di soddisfazione.
Immagino che per te sia un mondo nuovo e tutto da scoprire, ma sono curiosa: quanto sei stata coinvolta nel riadattamento o nella scelta del cast? Che tipo di collaborazione c’è tra te e Adrian Buckle?
Adrian è una persona meravigliosa, un uomo dalla mente curiosa e brillante che ama rimanere fuori dagli schemi e trattare tematiche particolari e ostiche, cosa non facile in un paese profondamente cattolico come Malta. Il suo è un teatro di avanguardia e, da quello che ho potuto vedere, con una spiccata predilezione alla sperimentazione. In questi mesi abbiamo fatto lunghe chiacchierate via chat e mi ha sempre tenuta al corrente di come procedeva il progetto. Infatti si è premunito di inviarmi lo script – capitolo per capitolo, man mano che lo sviluppava – esortandomi a controllarlo o consigliargli eventuali modifiche delle parti che non mi convincevano. Mettere in scena un romanzo che si sviluppa su varie ambientazioni è complicato, e per forza di cose alcune scene devono sottostare ai tempi teatrali, ma Adrian ha seguito i miei suggerimenti e ha accettato ogni mia modifica.
A settembre mi sono incontrata con Romualdo Moretti, lo scenografo italiano che si occuperà delle scenografie ed è stato meraviglioso discutere con lui, descrivendogli ciò che avevo in mente mentre scrivevo: ambienti, edifici, stanze, mobilio. Tutto, fin nel minimo particolare.
Per quanto riguarda il cast, è stato scelto ed è al completo. Adrian mi ha sempre tenuta informata inviandomi foto e curricula degli attori e cercando, nei limiti del possibile, di adattarsi anche ai miei gusti. Spesso noi autori ci divertiamo a scegliere dei prestavolto famosi per i protagonisti dei nostri romanzi, e io non sono da meno, ma naturalmente quando si tratta di adattare delle persone “reali” ai vari ruoli tutto diventa molto più complicato
Come credi verrà accolto “The Acrobat” a teatro?
Be’, spero nel miglior modo possibile, e non nascondo di essere piuttosto terrorizzata al riguardo, ho l’ansia da palcoscenico anche se non ci salirò… ahahah
Leggendo il riadattamento teatrale, mi sono resa conto delle difficoltà a cui Adrian e il regista andranno incontro nel mettere in scena alcuni punti particolari del libro, ma ho completa fiducia in loro e sono certa che faranno un ottimo lavoro .
Il tema LGBT potrebbe spiazzare lo spettatore, ma come afferma Adrian il messaggio che traspare da “The Acrobat” è che un forte sentimento può superare qualsiasi ostacolo, ceto sociale, razza, appartenenza o orientamento sessuale.
D’altronde, l’amore vince sempre su tutto, giusto?
Andrai alla prima?
Io e la mia famiglia saremo in prima fila, e voi ci sarete?
Un grazie di cuore ad Agnes per quest’interessante intervista, e noi tutti di Feel ti auguriamo un successo strepitoso per la pièce teatrale, e magari qualcuno di noi proverà a essere presente alla prima. 😉 E, naturalmente, un grazie anche alla nostra preziosissima Leyla, oggi in veste di intervistatrice.
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Potete trovare Agnes sulla sua pagina facebook cliccando qui
Qui il link al sito dell’Unifaun Theatre di Malta e qui la Arts Council Malta
Vi ringrazio ancora una volta per l’ospitalità, come sempre siete gentilissime <3