Eccomi qui, come inviata speciale per Feel the Book al Salone del Libro di Torino, proverò a raccontarvi qualcosa della manifestazione, intitolata per questo 2017 “Oltre il confine”.
Quando mi è stato chiesto di realizzare un breve articolo, ho accettato con entusiasmo: amo tutto ciò che riguarda i libri e sono un’assidua frequentatrice di eventi che li riguardano, grandi o piccoli che siano. Devo confessare, però, che Torino ha un posto speciale nel mio cuore, molto probabilmente perché è stata la prima manifestazione del genere a cui ho partecipato, alcuni anni fa, e che mi ha segnata in modo indelebile.
Partirò con una riflessione. Si è molto discusso, in questi mesi, e ancora si continua a farlo, sulla decisione di aver realizzato un’altra grande fiera dell’editoria (quella tenutasi a Milano) a cui peraltro sono stata. Si è parlato di aver dato inizio a una gara, di aver creato una contrapposizione: è meglio l’una o l’altra? Qual è la più ricca di eventi? E quale la meglio organizzata?
Ma la mia domanda è: perché bisogna necessariamente scegliere? Perché deve esserci un vincitore? Gli unici vincitori siamo noi lettori, che in questo modo abbiamo maggior possibilità di scelta, abbiamo modo di conoscere gli autori che amiamo, possiamo far sentire la nostra voce e portare la nostra opinione. Per questa ragione ben vengano, oltre che Torino, anche Milano, e se fosse possibile persino altre città, che potrebbero organizzare eventi importanti di questo tipo, perché la cultura deve essere promossa e a tutti deve essere data la possibilità di usufruirne.
Si dice sempre che noi italiani siamo un popolo che non legge, ma a ben vedere, domenica, giorno in cui mi sono recata al Salone, avrei detto tutto il contrario; appena arrivata, all’ora di apertura, la fila per entrare era già molto lunga, però scorrevole, e in pochissimo tempo eccomi all’interno del Lingotto! Ero pronta a iniziare una giornata che sapevo, da tutto principio, sarebbe stata stancante, ma la gioia di esserci cancellava ogni pur minimo disagio.
Quattro padiglioni, numerosissimi incontri, dibattiti e presentazioni nei vari spazi dedicati, distribuiti lungo tutta la giornata, senza contare le presenze degli autori nei vari stand… Potete capire che l’imbarazzo della scelta è stato tanto. Alla fine, viste anche le code chilometriche per alcuni eventi, ho deciso di girovagare tra i vari stand e spulciare tra le varie proposte.
Apro una parentesi: la defezione di alcune grandi case editrici, che hanno rivolto la loro attenzione esclusivamente a Milano, ha dato, secondo il mio modestissimo parere, la possibilità agli “editori minori”, se così vogliamo definirli, di essere più visibili e di avere il giusto risalto, che forse sarebbe stato negato all’ombra dei grandi colossi. Insomma, grazie a questi “giganti mancati” mi sono trovata a discorrere piacevolmente con molti editori minori, riscontrando competenza e disponibilità, vero amore e attenzione per il lavoro che svolgono.
Un ringraziamento particolare a Cristina Lattaro di Amarganta e a Francesca Pace della Dark Zone, per il tempo trascorso in loro compagnia, parlando di libri e non solo: due donne, ma anche due manager sempre disponibili e pronte a rispondere a chiunque ponesse loro delle domande.
E che dire poi di Valerio La Martire? Oltre che un grande scrittore, una grande persona, con una sensibilità fuori dal comune, sempre pronto al sorriso, tra l’altro splendido, e all’incoraggiamento. Onorata quindi di averlo come amico.
Da sostenitrice dei diritti LGBT e appassionata di MM sono andata alla ricerca di libri riguardanti questa tematica e, nonostante rimanga ancora un po’ di nicchia, ho potuto constatare una certa apertura: le cose, seppur lentamente, stanno cambiando e trovare uno spazio dedicato interamente ai diritti LGBT e non solo, gestito dal Coordinamento Torino Pride, è stata una vera iniezione di energia e di speranza.
Le mie ricerche mi hanno condotto anche a conoscere Manuela Chiarottino, già nota nell’ambito, e Beatrice da Vela, di cui sentiremo parlare, e girovagando ho avuto il piacere anche di rivedere Francesca Cecchi della Triskell, in incognito, sempre gentilissima e disponibile. Ah, e mi auguro che per le prossime edizioni del Salone di Torino, anche questa fantastica casa editrice decida di partecipare… Eh sì, che dirvi? Sono una loro grande fan!
Manuela Chiarottino
Beatrice da Vela
Ma la ciliegina sulla torta è stata conoscere Giuditta Ross, simpaticissima e a cui ho estorto – state pur tranquille – la promessa di scrivere la storia di Mo e del suo Luminoso.
La giornata è giunta fin troppo presto alla sua conclusione e a me, stanca ma felice, non resta che aspettare un anno per tornare a respirare quell’atmosfera magica che contraddistingue questa manifestazione.
Dalla vostra inviata
Oriana se non ci fossero persone come te, tutti i saloni andrebbero gambe all’aria. E gli autori, le case editrici e il circo che gira intorno ai libri con loro.
Grazie.
V.
Bellissima esperienza, tanta energia, tanto talento alla dark zone. Ci vediamo a Torino 2018
Oriana, grazie per avermi fatto da cicerone all’interno del salone! È stato bellissimo ritrovarti! Speriamo invece che altre città si adoperino per creare eventi simili!!!!