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Manlio pensa di aver avuto tutto: una laurea a venticinque anni e un compagno, Enrico, da cui non riesce più a distinguersi. C’è anche Mirna, la sua amica di sempre, un legame che si confonde tra le pieghe del passato. L’incontro con un Francesco, un pittore magnetico e attraente, rimescola le carte della sua esistenza, avviando per Manlio un difficile percorso alla ricerca di sé e dei desideri che pensava di aver perduto.
Sullo sfondo di una Cagliari affascinante, Manlio affronterà lo scontro tra le speranze e la dura realtà, fronteggiando con coraggio una serie di scelte destinate a cambiare la sua vita.
Inizia così “Falene”, una storia intensa della serie “Emozioni del nostro tempo”.
Avevo già avuto modo di conoscere Francesco Mastinu attraverso altri suoi libri che mi erano piaciuti moltissimo, quindi sono stata ben felice quando mi è stato chiesto di recensire “Falene”, dandomi così la possibilità di esprimere una mia opinione.
Ciò premesso vi avviso subito che non si tratta del solito romanzo rosa a lieto fine, su cui non ho niente da eccepire del resto. Falene è un intensa e sofferta storia dell’amore in tutte le sue sfaccettature, sottolineo dell’amore, non d’amore. Sì, si parte da una storia d’amore tra due persone, ma poi s’intersecano nel rapporto molte altre forme d’amore, deleterie o meno, che sono presenti nella vita di tutti.
Abbiamo l’amore di Manlio, il protagonista, verso Enrico: grande, infinito…
“Ero talmente grato a Enrico per avermi aiutato a far pace con me stesso, talmente accecato dall’amore, che mi ci adagiai. Enrico divenne il mio mondo, io il suo fedele satellite orbitante che ne regolava le maree. In quel nostro primo anno insieme, tutto sembrava in equilibrio, persino Cagliari divenne una città magica”.
Il tempo passa, così gli anni e con essi il sentimento di Manlio cambia:
“ Dopo quattro anni dal nostro primo incontro, cominciai a diventare inquieto nonostante mi sforzassi di non voler capire i segnali e di non farci caso. Eppure in alcune occasioni mi sentivo tagliato a metà, non in sintonia con un’esistenza tanto scontata.”.
All’improvviso, una notte, una consapevolezza si fa strada in lui:
“E mentre passavo dalla veglia al sonno, una meteora attraversò i miei pensieri. In sogno nel mio cuore esplose un desiderio espresso da un me bambino: “Voglio essere felice”.
Abbiamo poi l’amore di Enrico, compagno di Manlio, più grande di lui, docente universitario, che non esterna i suoi sentimenti: la sua presenza dovrebbe bastare, è lui che prende le decisioni su ogni cosa, che si erge a protettore da tutto ciò che potrebbe essere negativo, che ha già stabilito la strada da percorrere, e Manlio glielo lascia fare, adattandosi e annullandosi.
Fino a quando non conosce Francesco, avvenente pittore, per cui prova immediatamente una forte attrazione ed empatia. Francesco rappresenta tutto ciò che manca alla vita di Manlio: la passione, il romanticismo, la libertà di vivere i suoi sogni più veri. Francesco lo spingerà a tirare fuori tutto quello che è celato nel suo intimo, anche a costo di buttare alle ortiche tutta la sua vita.
Abbiamo infine l’amore di Mirna, amica d’infanzia di Manlio, che prova un sentimento nei suoi confronti che va ben oltre la semplice amicizia, ben sapendo che a nulla può condurre, ma che porterà il protagonista a farsi delle domande, a porsi dei dubbi, a provare emozioni che sfoceranno in qualcosa d’inaspettato e grande.
Molteplici personaggi e molteplici modi d’amare e forme d’amore, vedete quindi che non si tratta di un semplice romanzo, ma è qualcosa di molto più complicato e profondo, come lo è l’amore del resto; l’amore è sacrificio, pazienza, scelta, è decidere se si vuole correre il rischio di soffrire per raggiungerlo oppure fuggire lontano e adagiarsi nelle proprie sicurezze.
“ Io trovo le farfalle notturne deliziose nella loro tristezza.” Non riuscivo a capire come potesse dire una cosa del genere proprio su un insetto. “ Perché?” “Perché il loro unico scopo è raggiungere la luce e per questo loro amore sono disposte a sacrificare la loro esistenza” sussurrò osservando il palmo disteso.
Tutti siamo falene, tutti siamo attratti dalla luce dell’amore, ma non tutti abbiamo la forza di sacrificare ogni cosa per raggiungerla: Manlio, anche a costo di bruciarsi, ha deciso di lasciarsi andare, con mille dubbi e mille angosce, alla fine ha finalmente deciso per sé, per la sua vita e per i suoi sogni.
“ È così che, alla fine, si esprime l’addio. Non ha bisogno di parole, ma solo di sentimenti. Tutto si allontana, senza poterlo più afferrare. Da questo momento in poi dovrò scegliere la mia via in solitudine. Questa è la lezione più importante che dovevo imparare, dopo il lungo percorso di questi ultimi mesi.”.
Un libro splendido che merita assolutamente di essere letto.
Recensione di:
Voto: 5 su 5
Sensualità: 4 su 4
Editing:
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